“Veniamo a conoscenza che la direzione sanitaria del P.O. di Licata, in violazione delle norme contrattuali vigenti in materia di mobilità d’urgenza di cui al comma 3, lettera a) dell’articolo 18 CCNL 20/09/2001, al fine di individuare il personale infermieristico da destinare al suddetto servizio, ha emanato delle disposizioni di servizio omettendo di apporre l’obbligatoria indicazione del termine massimo, entro il quale le medesime disposizioni potranno avere legittima validità, che è fissato, per la tipologia di mobilità in argomento, in gg. 30 nell’anno solare. Limite massimo che non può in alcun modo essere superato se non con il consenso formale del dipendente.
Il modus operandi attuato dalla citata direzione sanitaria del P.O. di Licata, che si ribadisce essere illegittimo, sembra, dunque, contenere il predeterminato proposito di sovraesporre al rischio infettivo i soli infermieri destinatari delle disposizioni di servizio suddette che dovrebbero, perciò, in assenza della mancata apposizione dell’anzidetto termine massimo, continuare a prestare servizio, in condizioni di gravissima esposizione al rischio infettivo, fino alla cessazione dell’emergenza!
Anche per quel che riguarda il criterio adottato ai fini dell’individuazione degli sfortunati infermieri destinatari delle disposizioni di che trattasi, abbondano le ombre. Ed infatti la predetta direzione sanitaria non ha reso noto il criterio adottato. Inutile dire che in questo caso la trasparenza doveva essere massima. Ma così non è stato! Si dice, tra gli operatori del P.O. di Licata, che il criterio adottato sia stato quello del sorteggio. Ma se così fosse, ci chiediamo :
- perché non è stato scritto nelle disposizioni?? Ciò avrebbe evitato che i destinatari delle disposizioni si sentissero, come è comprensibile, “carne da macello”!!
- da chi, dove, e in presenza di quali garanti è stato eseguito il sorteggio??
- Esiste un verbale che da atto del regolare svolgimento dello stesso?
A questi quesiti sono tenute a rispondere le LL.SS. nell’ipotesi in cui volessero avallare il predetto operato della direzione sanitaria del P.O. di Licata e, avallandolo, assumersene la responsabilità sotto ogni profilo!
Per quel che ci riguarda, in considerazione di quanto suesposto, chiediamo che l’individuazione venga rifatta con criteri di assoluta trasparenza, equità e rispetto di quanto previsto dall’istituto contrattuale della mobilità d’urgenza. Ove ciò non accadesse non esiteremo a raccogliere ulteriori elementi da esporre a salvaguardia dei lavoratori e del pubblico interesse.
Restiamo in attesa di urgente riscontro in ordine ai provvedimenti che le LL.SS. vorranno eventualmente adottare”.
Lo scrive il segretario generale della Fials Amedeo Fuliano.