“Gamba col cartone”: a lavoro la Commissione ispettiva

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E’ stata interrogata dalla Commissione ispettiva regionale la dottoressa del Pronto soccorso dell’ospedale di Patti che ha immobilizzato col cartone una gamba fratturata. I dettagli.

La dottoressa del Pronto soccorso dell’ospedale “Barone Romeo” di Patti, nell’occhio del ciclone perché è colei che ha immobilizzato con il cartone la gamba fratturata del trentenne Elia Natoli, si è presentata al cospetto della Commissione ispettiva regionale lanciata dall’assessore alla Sanità, Giovanna Volo. Lei, ascoltata per ore, ha spiegato: “Il pronto soccorso era pieno e dovevo trovare presto una soluzione per assicurare le cure agli altri malati”. Tuttavia dall’agenda del giorno non emergerebbe un eccesso di presenze. Al medico la Commissione contesta anche di avere errato la diagnosi, non essendosi accorta che la frattura del perone era scomposta. E poi di non avere prescritto alcuna terapia a Natoli, e di non avere usato le stecche e le bende in dotazione all’ospedale per i pazienti interni. E poi le si rimprovera di non avere indirizzato il fratturato a Milazzo o a Messina, ma di averlo dimesso raccomandandogli di ritornare al Pronto soccorso il lunedì successivo. La dottoressa ribatte: “E’ stato lui a volersene andare”.

Elia Natoli lunedì non è andato al Pronto soccorso di Patti ma si è recato in un centro privato a Messina dove gli è stata resa la diagnosi esatta e gli è stata prescritta una terapia. Lui ha pagato di tasca proprio 200 euro. Dopo l’esplosione del caso mediatico, l’Azienda sanitaria provinciale di Messina ha rimosso la responsabile del Pronto Soccorso perchè sarebbe stata nominata con una procedura irregolare. E ha avviato un’indagine a carico della dottoressa “del cartone”. Al vaglio sono anche le condotte del direttore sanitario e della capo – sala. La Procura di Patti ha avviato non ancora un’inchiesta tecnicamente tale, ma un fascicolo di “atti relativi”, ovvero di accertamenti per riscontrare eventuali estremi di reato.

Il direttore dell’Azienda sanitaria provinciale di Messina, Giuseppe Cuccì, ha incontrato la dottoressa “del cartone”, e lui riferisce: “La dottoressa ha scelto di usare il cartone nella convinzione che potesse essere un metodo efficace. Utilizzare il cartone è stata, dunque, una scelta professionale”. Però il direttore Cuccì non condivide più di tanto e replica: “Per immobilizzare la gamba si potevano usare delle bende elastiche, ma non vogliamo anticipare quanto sarà contenuto nella relazione finale. Della Commissione ispettiva fa parte anche un ortopedico. In ogni caso in magazzino c’era tutto ciò che serviva, erano disponibili delle stecche rigide. Anche ammettendo che non ci fossero le stecche monouso, potevano essere richieste a Milazzo dove c’è un Pronto soccorso ortopedico aperto 24 ore su 24”.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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