Gentile Presidente Schifani…

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Gentile Presidente della regione Sicilia Avv. Renato Schifani,

Agrigento e gli agrigentini hanno appreso ieri sera un fatto che se corrispondesse al vero ci troveremmo di fronte ad un momento politico devastante aizzato e capeggiato, ahimè, de Lei (suo malgrado).

Il rappresentante del Codacons di Agrigento, tal Giuseppe Di Rosa porta avanti una guerra contro l’amministrazione Miccichè, perchè in tempo di elezioni gli era stato garantito un assessorato, poi negato. Da quel momento ha iniziato una guerra mediatica contro il sindaco di Agrigento e tutta la sua Giunta attraverso la sua pagina di facebook.

Certo, da un soggetto (il Di Rosa) che cammina con il registratore nascosto sotto la giacca per registrare eventuali defaillance dei suoi nemici per poi fregarli, si deve andare (come Lei comprenderà) con i piedi di piombo. Certo, da un soggetto che durante la sua “brillante” attività lavorativa all’interno del carcere di Agrigento, vendeva biscotti e altre cianfrusaglie sfruttando il numero di telefono della casa Circondariale, si deve andare (come Lei comprenderà) con i piedi di piombo. Certo, signor Presidente, ancora oggi aspettiamo di sapere, visto che il Di Rosa è un oratore pubblico e ne ha per tutti (e quindi vorremmo capire chi impartisce lezioni di moralità agli agrigentini), per quale motivo dopo anni e anni di gestione dello spaccio all’interno del carcere di Agrigento, ad un certo punto è sparito dalla circolazione, defenestrato dallo stesso spaccio e mandato ad altri incarichi. Noi, caro Presidente, glielo chiediamo ormai da un anno. Aspettavamo risposta nei primi giorni di settembre 2024 ma, siamo quasi a febbraio del 2025 e il silenzio la fa da padrone. Occorre andare (come Lei comprenderà) con i piedi di piombo, signor Presidente.

Questo tizio ieri a tarda sera ha realizzato un video nella sua pagina di facebook attraverso il quale rivela (anzi rivelerebbe) quanto accaduto ieri all’interno della Sua stanza. Il rappresentante del Codacons racconta che Lei avrebbe convocato il sindaco di Agrigento e buona parte della sua Giunta per ricevere le dimissioni del presidente della Fondazione Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025 e, forse anche di tutto lo staff. Quando il sindaco Miccichè Le avrebbe riferito di non avere le dimissioni del Presidente della Fondazione e, magari, di discutere un attimo sul problema, Lei, scattato come una molla, avrebbe cacciato via dalla sua stanza in malo modo il primo cittadino di Agrigento con tutte le ripercussioni del caso, a cominciare dal taglio dei fondi. Lo stesso rappresentante del Codacons avrebbe riferito di dissidi all’interno della stessa fondazione e che il Direttore Generale Albergoni farebbe il padre padrone. Cosa, a detta nel video del rappresentante del Codacons, a Lei non particolarmente gradita (“chissà dove sono arrivati i maroni Renato Schifani…”.

Ora, gentile Presidente Schifani, noi stentiamo a credere che possa essere accaduta una cosa del genere in quanto, se fosse vera, rappresenterebbe un caso nazionale di antipaticissima fattura e, anche Lei, persona che io stimo, ne uscirebbe con le ossa rotte da questa triste e squallida vicenda. Lei non può e non deve (come siamo certi che non faccia) ricattare o cacciare via in malo modo il sindaco di Agrigento sol perchè non Le ha portato le dimissioni del presidente o di tutta la Fondazione Agrigento Capitale.

Le parole del rappresentante del Codacons certamente non Le giovano, signor Presidente, nè fanno uscire la Sua figura in modo brillante. Continuiamo a non credere che possa essere accaduta una cosa del genere.

La prego Presidente, anche a nome di decine e decine di migliaia di agrigentini onesti e perbene, ci faccia sapere.

Grazie e buon lavoro.

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