Giorgio Bongiorno, ex coordinatore di Italia dei Valori Agrigento e fondatore del comitato Sturzo, aderisce al Partito democratico:
” Sono molto contento di aver preso parte al congresso appena concluso dei giovani democratici” – dichiara l’ex coordinatore di IV Agrigento – “perché è il simbolo di un partito che si impegna a guardare al futuro, un partito che desidera voltare pagina nel segno del cambiamento, che desidera essere moderno, riformista, alternativo, anti-ideologico. Un partito che si impegna a farsi carico delle sfide di un tempo, quello che stiamo vivendo, difficile e in costante evoluzione.”
” Un partito che vuole, oggi più che mai” – continua – ” essere una famiglia, una casa. Ma una casa, si costruisce su fondamenta solide, con perseveranza, consapevolezza e talvolta anche dissenso. Una nuova casa si costruisce col tempo, unendo umiltà e determinazione.”
“Il tempo che viviamo è un tempo complesso, è il tempo dell’indifferenza. Mai come adesso, si sente la distanza da parte di quei tanti elettori che non riescono a sentirsi più parte di un sogno: il sogno di un futuro migliore. A causa di una classe dirigente in sonno, troppo impegnata a curare i propri interessi e mai gli interessi di quei tanti cittadini onesti, che li hanno pure votati.” – prosegue – “Oggi abbiamo il dovere di impegnarci nei confronti di chi sogna ancora un paese migliore, di chi si pone in antitesi a un certo modo di fare politica: un modo clientelare, familistico e amorale.”
“Noi giovani dobbiamo abbandonare certi schematismi superati, ponendoci in antitesi a un bieco moralismo conservatore e ideologico, che per troppo tempo ha distinto tanti.” – continua ancora – “Noi giovani dobbiamo abbandonare definitivamente le geometrie che appartengono ad un tragico passato e che nulla hanno a che fare con il tempo che stiamo vivendo. Desidero lanciare una proposta a tutti i giovani siciliani, non facciamoci dire che siamo di destra, di sinistra, facciamoci dire che siamo futuro, perché guardiamo lontano, perché guardiamo le nuove generazioni e perché guardiamo e vogliamo affrontare le sfide di un tempo in costante evoluzione. Propongo di aprire un grande dibattito dove al centro, non vi siano i colori di partito e le pregiudiziali ideologiche ma le idee.”