Giornalista morta per malaria. M5S: “Ignorata per 9 ore al pronto soccorso”
Il deputato agrigentino Giovanni Di Caro chiede risposte ufficiali all’assessore regionale alla sanità: “Vicenda assurda. Sia fatta luce su un caso che non è da paese civile”.
“Oltre ad esprimere il mio profondo cordoglio ai familiari della signora Loredana Guida, giornalista e insegnante scomparsa ad Agrigento per una malaria non diagnosticata, intendo capire ufficialmente se e quali sono le responsabilità del pronto soccorso dell’Ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento. Pare infatti che la donna sia stata ignorata per ben 9 ore. L’assessore Razza abbandoni i panni dello stratega politico e metta quelli dell’assessore regionale alla salute”. A dichiararlo è il deputato regionale del Movimento 5 Stelle Giovanni Di Caro a proposito della scomparsa della giornalista agrigentina Loredana Guida dopo aver contratto la malaria durante un recente viaggio in Africa. “La storia della signora Guida – spiega Di Caro – è assurda. La giornalista si reca al pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio con la febbre a 40 il 15 gennaio. La signora non viene assistita e rimane in quella sala d’attesa per ben nove ore. Trascorso tutto quel tempo senza assistenza alcuna, la signora decide di andare via ma prima di uscire, stando al racconto dei parenti, le viene data una mascherina. Il 20 gennaio la signora si aggrava ulteriormente e viene trasportata, attraverso il servizio 118 all’Ospedale San Giovanni di Dio, in stato di coma. Il 27 gennaio 2020 la donna muore a causa dell’eccessiva e prolungata febbre causata dalla malaria. Ora, non serve un laureato in medicina a comprendere che 9 ore d’attesa in un pronto soccorso, dopo che era stato peraltro segnalato ai sanitari presenti che la signora era di ritorno dall’Africa, sono una enormità non degna da paese cosiddetto civile. Avevo segnalato alla Regione Siciliana i disservizi del pronto soccorso dell’Ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento già l’anno scorso, con un’apposita interrogazione depositata nell’aprile 2019, interrogazione cui non ho ricevuto alcuna risposta. Oggi torno a farlo ancora una volta, ma all’indomani di una tragedia che probabilmente poteva essere evitata. L’assessore Razza risponda immediatamente a tale richiesta” – conclude Di Caro.