Questo Ordine, come già dichiarato dal presidente, Achille Furioso, durante l’importante convegno tenutosi il 31 marzo scorso, si congratula con il Sindaco di Agrigento, la sua Giunta e tutto il gruppo di lavoro che ha portato Agrigento alla designazione come “Capitale della Cultura 2025”.
Gli ingegneri della Provincia di Agrigento, quasi un anno fa, avevano già aderito ufficialmente al progetto “Agrigento Capitale della Cultura 2025”, che va oltre i confini comunali, coinvolgendo il più ampio territorio provinciale, e adesso intendono continuare a dare il proprio contributo al territorio.
La suddetta designazione riporta, però, al centro del dibattito il grave gap infrastrutturale in cui versa l’area sud-occidentale della Sicilia e rilancia i contenuti del “Manifesto del 30 ottobre 2021”, condiviso con tutta la Rete delle Professioni Tecniche della Provincia di Agrigento (Ordini degli Architetti, Agronomi e Forestali, Geologi, Geometri, Ingegneri e Periti Agrari) e molti altri stakeholders, che si pone come primo obiettivo, tra gli altri, la realizzazione di uno scalo aeroportuale raggiungibile in meno di un’ora, sito nel territorio agrigentino.
Per realizzare e gestire l’aeroporto nel territorio centro sud della Sicilia, in prossimità di Agrigento, questo Ordine, nell’ambito delle iniziative promosse dalla suddetta Rete delle Professioni Tecniche della Provincia di Agrigento, ha predisposto un emendamento alla Legge di Bilancio del 2021 per reperire i fondi necessari, che sono assai inferiori rispetto a quelli previsti per altre importanti infrastrutture viarie.
Pertanto, nel condividere l’iniziativa proposta dal “Comitato pro-aeroporto”, considerato che tutti i Consigli comunali della Provincia di Agrigento hanno deliberato a favore del suddetto aeroporto, vista l’azione propulsiva svolta dalla Commissione Infrastrutture dell’ex Provincia di Agrigento e la designazione di “Agrigento Capitale della Cultura 2025”, gli ingegneri auspicano che si possa riportare alla ribalta nazionale il tema della carenza infrastrutturale della zona sud-occidentale della Sicilia e invitano tutti i Soggetti politici, le Istituzioni e la società civile a unire le forze per lo sviluppo socio-economico del Territorio, ribadendo la propria disponibilità a supportare l’iniziativa.
Tutto ciò nella consapevolezza che la nostra terra, se riuscisse a superare il grave gap infrastrutturale che l’ha progressivamente isolata dal resto del Paese, rilancerebbe autorevolmente il proprio ruolo naturale di Porta d’Europa sul Mediterraneo, sia dal punto di vista socio-culturale che da quello economico e commerciale.