La Rete degli studenti medi si confrontano per chiedere alle Istituzioni il rientro in classe in sicurezza. Hanno convocato un incontro on line invitando per un confronto la C.G.I.L. di Agrigento.
E’ stato un dibattito franco, gli intervenuti hanno fatto proposte precise e chiesto al Sindacato come intende muoversi a sostegno delle loro richieste. Per l’Organizzazione Sindacale sono intervenuti la responsabile del Dipartimento Cultura, Giovani e Legalità Maria Concetta
Barba ed il responsabile della F. L. C. (Federazione Lavoratori Conoscenza) Gaetano Bonvissuto. I rappresentanti del Sindacato hanno ricordato le iniziative messe in campo nelle settimane scorse, in particolare, le sollecitazioni alla Prefettura di convocare un tavolo di concertazione con i Dirigenti scolastici ed i rappresentanti delle Autonomie Locali che poi ha portato ad un accordo che prevedeva una serie di interventi in concerto tra sindaci e Dirigenti per il ritorno in classe giorno 8 gennaio, poi 11, in sicurezza; flessibilità orarie, potenziamento dei mezzi di trasporto erano i capi saldi dell’accordo.
Naturalmente, dopo le ultime decisioni dei Governi nazionale e regionale di inserire la Sicilia in zona rossa, tutto si è fermato; quindi, si spera che il 31 gennaio si esca dalla zona rossa e si possa riprendere di presenza ed in sicurezza. “ La didattica a distanza crea seri problemi ai ragazzi perché a distanza può continuare la didattica, ma non la scuola. Come è emerso anche dall’incontro con i ragazzi, la scuola è un luogo di confronto, di appartenenza, dove la dimensione umana dell’incontro vale quanto i contenuti trasmessi a lezione – dichiarano Barba e Bonvissuto. I docenti fanno fatica a seguire tutti e bene, perché è difficile interagire davanti ad uno schermo senza alcun vero coinvolgimento, in una situazione che avrebbe potuto andare bene per i primi mesi di pandemia ma non è più accettabile che sia ,oggi, un modo “normale “di fare scuola. Sicuramente, come organizzazione sindacale, non vogliamo dimenticare che ci sono condizioni generali e oggettive che impediscono l’ingresso a scuola, ma dal 3 marzo 2020 ,la scuola è stata spinta ad arrendersi al virus .Ed è perché non ci vogliamo arrendere, perché non vogliamo avere rimpianti di non aver agito accanto a chi ha voglia di far sentire la propria voce, che i rappresentanti sindacali si sono impegnati a continuare a stare a fianco degli studenti per un ritorno in classe prima possibile ma, ovviamente, in sicurezza.”