La dirigente scolastica di un istituto di Monreale avrebbe dovuto risarcire il ministero per un infortunio subito a scuola da uno studente. La famiglia dell’alunno è stata risarcita dal ministero dell’Istruzione con 330 mila euro. Durante la ricreazione il loro figlio ha riportato danni fisici molto seri.
La Procura della Corte dei conti ha presentato il conto anche alla dirigente scolastica del plesso chiedendo il pagamento di circa 148 mila euro per non aver assunto in via preventiva delle misure organizzative idonee ad evitare pericoli per gli studenti.
L’insegnante, assistita dagli avvocati Girolamo Rubino e Rosario De Marco Capizzi, con una memoria difensiva ha evidenziato che negli anni ha assunto diverse iniziative per rendere sicura la permanenza degli studenti all’interno del plesso scolastico. Sono state adottate apposite regole finalizzate a disciplinare l’uscita dei ragazzi durante le lezioni e la pausa ricreazione.
«Sulla base delle nuove regole approvate dal collegio dei docenti, su proposta della preside dell’Istituto, possono uscire, sia nel corso delle lezioni che della ricreazione, soltanto due studenti per ciascuna classe – si legge nella memoria – in modo da contenere il numero degli studenti transitanti lungo i corridoi della scuola e riducendo, da un lato, il rischio di infortuni degli alunni fuori dalle classi, e dall’altro facilitando l’attività di vigilanza dei collaboratori scolastici.
La dirigente ha adottato un’apposita direttiva con cui sono stati attribuiti specifici compiti di vigilanza e controllo ai collaboratori scolastici, specie nelle aree «più critiche» quali quelle antistanti le porte di accesso all’istituto e ai bagni della scuola».
Quando si è verificato l’incidente la preside tra l’altro si trovava nel plesso della scuola dell’infanzia per garantire l’evacuazione degli studenti perché si erano allagate le aule. Alla luce di quanto eccepito, la posizione della dirigente è stata archiviata.