La Corte d’Assise di Catania, presieduta da Sebastiano Mignemi, ha condannato a 30 anni di carcere Martina Patti, 25 anni, reo confessa dell’omicidio della figlia Elena, di quasi 5 anni, uccisa con un’arma da taglio il 12 giugno del 2022 e seppellita in un campo vicino casa, a Mascalucia. La Procura le contesta i reati di omicidio premeditato aggravato, occultamento di cadavere e simulazione di reato allorchè, per depistare le indagini, ha denunciato il sequestro della figlia innanzi all’asilo. I nonni paterni e il padre della bambina si sono costituiti parte civile tramite l’avvocato Barbara Ronsivalle. L’imputata è assistita dal penalista Gabriele Celesti. Martina Patti ha confessato il delitto ma non ha spiegato il movente. Forse ha agito per gelosia nei confronti dell’ex compagno e padre di Elena, Alessandro Del Pozzo, 25 anni. Lei non avrebbe tollerato che la figlia si affezionasse alla nuova compagna di lui, e ai nonni paterni. Il procuratore aggiunto Fabio Scavone e la sostituta Assunta Musella hanno ritenuto, e i giudici hanno condiviso, che sarebbero state da riconoscere le attenuanti generiche, in considerazione della confessione e della collaborazione dell’imputata, e della sua giovane età, equivalenti alle aggravanti contestate.
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