In data 17/11/2019, al termine della cerimonia domenicale celebrata da Padre Totino presso la Chiesa San Giuseppe Maria Tomasi di Licata (AG), ha avuto luogo la benedizione della piccola Alice recentemente dimessa dopo una lunga degenza ospedaliera. A seguire un banchetto di ringraziamento omaggiato dalla famiglia. “Lo Spirito Santo che oggi ti affianca possa essere per te luce del cammino di vita”, recita la dedica sulla torta.
I genitori hanno voluto infatti, in tal modo, ricambiare il grande affetto e la vicinanza dimostrata in questa lunga avventura da amici e parenti. Erano presenti anche alcuni dei medici e infermieri di Licata che hanno prestato il primo soccorso alla bambina.
E quale migliore cornice se non una Chiesa per festeggiare questo “piccolo miracolo”, reso possibile in primis dalla grande voglia di vivere di una piccolina di due anni, ma anche dalla grande collaborazione Sanitaria che ha visto partecipi tre Ospedali della Sicilia Orientale (Ospedale San Giacomo D’Altopasso di Licata, ISMETT di Palermo e Ospedale San Vincenzo di Taormina), centrale operativa del 118 e Polizia di Stato.
I fatti, risalenti alla notte tra il 12 e il 13 Ottobre u.s., hanno profondamente scocco la comunità Licatese, e non solo, anche per la risonanza mediatica scaturita da articoli pubblicati dalla stampa locale e da post circolati sui vari Social network. Riguardano una grave insufficienza cardiorespiratoria acuta che ha messo a repentaglio la vita della piccola. Dopo l’iniziale soccorso prestato dall’equipe d’urgenza presente presso l’Ospedale di Licata (anestesisti, pediatra, cardiologo e relativo ausilio infermieristico) e dal personale 118 sopraggiunto a supporto, al fine di stabilizzare il quadro clinico è stato necessario l’intervento di altri due team di specialisti (cardiochirurghi, cardioanestesisti e perfusionisti) provenienti rispettivamente da Palermo e Taormina. È stato così possibile utilizzare una tecnologia salvavita all’avanguardia (ECMO; extracorporeal membrane oxigenation) che ha lo scopo di vicariare la funzione cardiopolmonare, permettendo l’ossigenazione esterna del sangue, come ponte alla guarigione. La procedura eseguita in loco (probabilmente una tra le prime a trovare applicazione in una bambina cosi piccola sul territorio Siciliano) ha permesso il trasporto in sicurezza e la successiva ripresa della paziente. Dimessa qualche giorno fa dall’Ospedale di Taormina, senza reliquati ed in completo benessere è tornata a giocare con il fratellino, tra l’affetto dei suoi cari.
In questo periodo storico, che vede spesso soffrire gli Ospedali Siciliani (e soprattutto le realtà più periferiche) anche per la cronica mancanza di personale medico – paramedico e per alcune carenze strutturali, storie come queste si spera possano riportare un vento di ottimismo e meritano, pertanto, di essere raccontate. Da sottolineare inoltre come lo spirito di collaborazione e la condivisione di conoscenze e risorse sia la chiave di volta per ottenere grandi risultati. Un plauso a tutti gli operatori (sanitari e non) intervenuti e fautori di questo lieto fine.
Alla famiglia della bambina, rispettosi di quello che è stato il loro dolore composto nei lunghi giorni d’attesa e empatici con la loro immensa gioia per aver potuto riabbracciare questa piccola guerriera, vanno i migliori auguri. Piccola Alice, goditi il tuo paese delle meraviglie.
In foto, da sinistra verso destra: dott Paolo Sgarito (Rianimatore, PO Licata), dottoressa Sabrina Faraci (Rianimatore, PO Licata), dott Donato Masaracchio (Pediatra, PO Licata), i genitori con Alice e dottoressa Patrizia Carità (Cardiologa, PO San Giovanni di Dio, Agrigento)