Si è avvalsa della facoltà di non rispondere al giudice ma ha reso dichiarazioni spontanee Martina Gentile, presunta “postina” di Matteo Messina Denaro. Pendente la sospensione della potestà genitoriale.
Martina Gentile, 31 anni, di Campobello di Mazara, arrestata ai domiciliari dai Carabinieri del Ros martedì 5 dicembre per favoreggiamento aggravato e procurata inosservanza di pena a vantaggio di Matteo Messina Denaro, è stata interrogata nei locali del Commissariato di Polizia di Mazara del Vallo dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo, Alfredo Montalto. Lei, la figlia della presunta amante di Messina Denaro, Laura Bonafede, e dell’ergastolano Salvatore Gentile, si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Però ha reso delle dichiarazioni spontanee: “Sono molto confusa. Da bambina ho voluto bene a Matteo Messina Denaro, ma ultimamente ho capito di avere sbagliato”. E poi ha aggiunto: “Ho iniziato un percorso di legalità con un’associazione antimafia e gli assistenti sociali. E ho scelto di lasciare il mio paese, Campobello di Mazara, per andare a insegnare a Pantelleria, dove ho accettato delle supplenze, per prendere le distanze da un contesto in cui non mi riconoscevo più”. Lei, Martina Gentile, è madre di una bambina di 30 mesi. Ecco perchè le sono stati concessi gli arresti domiciliari. La Procura di Palermo ha già invocato il suo arresto lo scorso 13 aprile, quando è stata arrestata la madre Laura. Lo stesso giudice Montalto rispose “no”, ritenendo insufficienti gli indizi di colpevolezza. Nel frattempo alla madre, a conclusione delle indagini, è stato aggravato il capo d’imputazione, da favoreggiamento ad associazione mafiosa. E per Martina la Procura per i minorenni ha depositato istanza di sospensione della potestà genitoriale con affidamento della bambina ad una comunità, nel timore che la madre educhi la figlia ai disvalori mafiosi. E ciò nonostante il marito della donna sia incensurato e non sia stato indagato. Il procedimento è stato rinviato al prossimo 30 gennaio, ma, dopo l’arresto di Martina, riproposto dalla Procura e adesso condiviso dal Tribunale, la Procuratrice per i minorenni di Palermo, Claudia Caramanna, ha ribadito l’istanza di sospensione della potestà genitoriale, con decisione urgente, e senza ascoltare l’indagata. Il Tribunale ha solo anticipato l’udienza, il prossimo 22 dicembre anzichè il 30 gennaio, ascoltando Martina Gentile. Nel corso di un recente convegno, la procuratrice Caramanna ha spiegato: “Il nostro intervento non ha alcun carattere punitivo nei confronti delle famiglie. Non stigmatizziamo i genitori in quanto spacciatori o criminali: piuttosto, mettiamo in evidenza comportamenti concreti che possono compromettere, anche contrastare, la possibilità di un equilibrato sviluppo della personalità dei minori ed esporli a un concreto rischio di devianza. L’obiettivo dei magistrati è ben definito: offrire ai minori una seria alternativa educativa e culturale”.
Angelo Ruoppolo (Teleacras)