E così, smorfiando a loro piacimento le parole del Prefetto che tutt’altro voleva dire che non la semplice critica nei confronti di chicchessia non possa farsi, nella fattispecie nei confronti dei sindaci presi di mira dagli odiatori sociali, gli stessi hanno iniziato una carovanetta di “appunti” contro la massima Istituzione agrigentina.
E lo fanno con la solita ironia (?) dove ad ogni post si mettono i like l’un con l’altro per rafforzare (ti immagini???) ciò che è stato scritto. A seguito della riunione di ieri, sostanzialmente, lamentano che il Prefetto voglia mettere il bavaglio alle critiche che vengono mosse nei confronti di questo o di quell’altro sindaco, quando invece il motivo dell’incontro è stato di tutt’altra natura. Un conto è criticare e un altro conto è odiare. E purtroppo di odiatori sociali ad Agrigento non mancano.
Sono sempre gli stessi, e tra loro anche giornalisti che sui social fanno i guerrafondai e poi sui giornali dove scrivono diventano degli agnellini. A tal proposito, l’Assostampa che è intervenuta a favore della libertà contro la quale Sua Eccellenza non ha vietato un bel nulla, farebbe meglio a guardare presso i propri iscritti chi, come detto sopra, si trasforma in una sorta di dott. Jekyll e Mr. Hyde. La nobile categoria che ci onoriamo di rappresentare di certo non ne esce in modo brillante.
Il Prefetto, di fatto, con la riunione di ieri ha voluto precisare che le critiche (sacrosante!!!) non debbano sfociare nell’odio più profondo e quanto altro di deleterio possa colpire qualsiasi persona. Discutendo nella riunione di ieri non a caso è stato tirato fuori il dramma di Alberto Re, suicidatosi quasi due mesi addietro, fra certamente altri motivi, ma anche per non aver sopportato tutto ciò che si era scatenato contro di lui suoi social. Sembrerebbe che in una lettera lasciata prima di suicidarsi abbia scritto i nomi di chi, sui social, si è “divertito” contro di lui.
Ad Agrigento ci sono altri casi simili che purtroppo hanno fatto aumentare i suicidi. Il tutto senza età: dai 13 agli ottanta anni. Ognuno di noi ha un proprio limite di sopportazione, come dire ha le spalle larghe. C’è, però, purtroppo, chi le spalle non le ha poi così tanto larghe e ricorre ad insani gesti. Il discorso di Sua Eccellenza il Prefetto era proprio questo. Tutto il resto è solo marciume vomitato fuori dagli stessi odiatori.
Appena la settimana scorsa tutta la stampa nazionale ha lanciato l’allarme sul grave odio che si sprigiona sui social per il semplice fatto che il triste fenomeno ormai in tutta la Nazione sta dilagando.
Eccellenza, mi permetta di chiarire che spesse volte, i detrattori, leggono fra le righe ciò che gli piace leggere, e spesse volte ancora, storpiano quella che è una verità per farla diventare motivo di discussione (e di odio violento) sui social.
Ad maiora.