I medici “testimoni” di Messina Denaro

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Al processo a carico del medico Tumbarello ascoltati tre medici in servizio alla clinica “La Maddalena” a Palermo che si sono occupati di Matteo Messina Denaro.

Al processo per concorso esterno in associazione mafiosa in corso innanzi alla sezione penale del Tribunale di Marsala, presieduta da Vito Marcello Saladino, a carico del medico di Campobello di Mazara, Alfonso Tumbarello, 71 anni, ovvero colui che avrebbe firmato le prescrizioni sanitarie e le ricette a Matteo Messina Denaro durante la latitanza e la malattia, sono stati ascoltati tre medici in servizio alla clinica oncologica “La Maddalena” a Palermo, che hanno prestato assistenza sanitaria a Matteo Messina Denaro, operato e poi in chemioterapia nella struttura dove è stato arrestato il 16 gennaio del 2023. Si tratta dei dottori Antonella Marchese, Chiara Ancona e Antonio Testa, che hanno dichiarato di avere conosciuto il paziente, poi rivelatosi Messina Denaro, come Andrea Bonafede. In particolare Antonella Marchese ha affermato: “L’ho conosciuto durante i trattamenti chemioterapici a cui si sottoponeva. L’ho incontrato più volte durante quel periodo. Al termine della chemioterapia era rilasciata una relazione con le varie prescrizioni. Il paziente era contattato dalla struttura il giorno prima dell’appuntamento per la terapia. Il rapporto era di tipo normale fra paziente e medico che si incontrano ogni 14 giorni. Non ha mai richiesto un certificato Inps. Si presentava come una persona benestante, ben vestito, con abiti firmati. Era sempre da solo. Ogni tanto parlava di una figlia. Era molto preoccupato del ‘dopo’, e cercava di sapere con chiarezza quanto tempo gli rimaneva ancora da vivere”. E Chiara Ancona ha affermato: “Ho visto il paziente tre o quattro volte durante il trattamento chemioterapico. Ho fatto delle prescrizioni al domicilio e relazioni sulle terapie da seguire a casa. Non ho avuto rapporti diversi da quello medico – paziente”. E Antonio Testa ha affermato: “L’ho avuto in cura per tre o quattro mesi, e ho scoperto che si trattava del boss mafioso Matteo Messina Denaro solo il giorno dell’arresto. Si erano creati dei normali rapporti medico – paziente, e lui si presentava molto educato”. Il prossimo 16 settembre saranno interrogati in aula altri due medici citati come testimoni. Tumbarello è difeso dagli avvocati Gioacchino Sbacchi e Giuseppe Pantaleo. Tra le parti civili vi è l’Ordine provinciale dei medici, rappresentato dall’avvocato Giuseppe Novara. E in occasione della precedenza udienza, lo scorso 20 giugno, sono stati depositati i verbali degli interrogatori di due medici trapanesi adesso indagati per favoreggiamento aggravato: Francesco Bavetta, gastroenterologo ed endoscopista di Marsala, e Giacomo Urso, chirurgo all’ospedale di Mazara del Vallo. In sintesi, alle domande dei magistrati i due professionisti hanno risposto: “Sì, lo abbiamo visitato e operato, ma abbiamo saputo solo dopo il suo arresto che il paziente in realtà era Matteo Messina Denaro. A noi si è presentato come Andrea Bonafede”.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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