Il caro voli e l’indagine conoscitiva: ahahah!

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L’Antitrust avvia un’indagine conoscitiva per conoscere perché dal 2022 a oggi i prezzi dei biglietti aerei da e verso la Sicilia si impennano. Schifani plaude.

L’Antitrust, ovvero l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, si rende davvero garante e garantisce una indagine conoscitiva sull’uso degli algoritmi di prezzo sulle rotte degli aerei che volano tra l’Italia e le isole d’Italia, Sicilia e Sardegna. In effetti occorre l’Antitrust per conoscere perché un volo Milano o Roma verso Catania e Palermo in occasione delle festività costa quanto un volo per New York se non di più. La risposta è da scuola primaria, ossia: “Signora maestra, perché i voli solo verso Sicilia e Sardegna, in coincidenza di Natale e Pasqua, già dal mese precedente sono strumento di speculazione”. Altro che algoritmo, a ritmo di salsa, e di pomodoro pelato. Tuttavia l’Antitrust indaga, quando ormai sardi e siciliani hanno prenotato e pagato i voli per rientrare a casa per festeggiare la nascita di Gesù Bambino. L’Antitrust ha diffuso finanche una nota dove spiega non il perché dei prezzi vigliacchi (nel senso forti con i deboli siculi) ma il perché ha deciso di indagare. E scrive: “Perché in concomitanza con la ripresa della domanda di trasporto aereo passeggeri, a partire dal 2022, sono stati rilevati, da soggetti istituzionali e non, livelli di prezzo elevati in corrispondenza dei periodi di picco di domanda”. E poi l’Antitrust, nel caso riscontrasse truffe e ruberie nascoste dal paravento dell’algoritmo, “potrà – si legge ancora nella nota – imporre alle imprese misure comportamentali o strutturali per eliminare le distorsioni della concorrenza o per raccomandare le opportune modifiche legislative e regolamentari così da migliorare il funzionamento dei mercati”. Tradotto: una “tiratina d’orecchie”, tanto per… e poi insieme a bere il caffè al bar dopo i voli già atterrati per Natale brinando al Capodanno con la promessa di rincontrarsi quando il Signore sarà crocifisso e poi risorgerà a Pasqua, quando l’algoritmo, ancora lui, aumenterà i prezzi, e quando quindi bisognerà conoscere il perché, e quando dunque si avvierà un’altra indagine conoscitiva. Tuttavia il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, plaude all’iniziativa dell’Antitrust di conoscere, e commenta: “E’ la conferma che le nostre battaglie in difesa dei viaggiatori contro le distorsioni del sistema di determinazione dei prezzi sono fondate e giustificate dall’abnorme e intollerabile ripetersi del caro-biglietti anche in occasione delle prossime festività di fine anno. Grazie alla nuova legge, fortemente voluta dal ministro Urso, che conferisce maggiori poteri di indagine all’Antitrust, si potrà finalmente fare chiarezza su un meccanismo che reputo penalizzante per i siciliani e per quanti vogliano raggiungere la nostra Isola e, soprattutto, sarà possibile imporre alle compagnie comportamenti più corretti. E’ quanto, come governo della Regione, abbiamo sempre auspicato. Le logiche di mercato non possono mirare soltanto al profitto, generando situazioni di cartelli di fatto ai danni di territori già penalizzati dalla loro collocazione geografica”.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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