Il Consiglio comunale più inutile della storia di Agrigento. Prefetto e Questore impediscano uno scempio già scritto

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Alcuni gruppi ed alcune associazioni (le solite, per intenderci) hanno chiesto lo svolgimento di un Civico consesso a porte aperte, ufficialmente per discutere sulla grave crisi idrica in cui versa la città di Agrigento, la sua provincia e l’intera Sicilia.

Il presidente del Consiglio, Giovanni Civiltà, sentiti tutti, ha accettato la richiesta. Una richiesta che, in altre parti del mondo, è più che legittima quanto sacrosanta. Per Agrigento, però, non è così. E solo ad Agrigento possono accadere certe cose. Procediamo con ordine.

Appena una settimana fa era stato chiesto un incontro con l’Amministrazione comunale per discutere sulle vicende che riguardano il trasporto urbano cittadino. Al sindacato Usb trasporti promotore dell’incontro, si è unita qualche altra associazione e, inopinatamente, due soggetti agrigentini, tali Arnone Giuseppe (non sappiamo a quale titolo), ex avvocato nonchè pluripregiudicato, e Di Rosa Giuseppe, in odor di…pensione dopo tantissimi anni di onorata attività, un quasi dieci e lode (più iva…).

Ebbene, nel corso di quell’incontro, dopo qualche minuto di serietà, la discussione è sfociata in quella che è l’attività principale dell’ex avvocato agrigentino, il quale, senza mezzi termini e con rispetto altrui sotto zero ha cominciato ad inveire contro il sindaco e tutta l’amministrazione chiedendo quasi sorpreso il motivo per il quale non fossero chiusi nelle patrie galere invece di presenziare quell’incontro. Insomma, il vero motivo della convocazione della riunione è fallito totalmente e per alcuni minuti abbiamo assistito al solito disdicevole show dell’ex avvocato.

Insomma si è trattato della solita scenetta a cui, ormai, ci ha abituati vomitevolmente ad assistere lo stesso Arnone.

Temiamo con ragionevoli certezze che giovedi prossimo possa accadere la stessa identica cosa. Associazioni varie hanno chiesto questo incontro aperto a tutti, fino ad un certo numero però. Arnone e Di Rosa saranno presenti, su questo non ci sono dubbi, anche se è doveroso sottolineare che lo show durante l’incontro Tua è stato fatto solo dall’avvocato (mano male!). Il pre-pensionato registrava, registrava, registrava…

Ovviamente il sindaco, dall’alto della sua bontà, invece di prendere a calci nel culo il facinoroso, ha quasi fatto finta di niente. Avrebbe dovuto chiamare la Polizia locale, prenderlo di peso, e buttarlo fuori senza se e senza ma.

Non si sa come farà nè sappiamo se Arnone troverà appoggio ad una delle associazioni presenti, come ha fatto con l’Usb la volta scorsa (poi pentitasi per quanto accaduto…). Una cosa è certa: il lupo, con l’avallo del Consiglio comunale, sta andando a trovare un piccolo gregge di pecorelle smarrite pronte per essere azzannate. E sappiamo bene che Di Rosa e Arnone sono i principali accusatori di Miccichè e dintorni, qualsiasi cosa accada. Se c’è un terremoto nelle colline senesi, per loro, di certo, un pizzico di colpa ce l’ha Miccichè e la sua truppa.

Perchè consentire ancora una volta ai due di inveire contro il bersaglio preferito, sapendo, tra l’altro, che le colpe non si possono addebitare di certo al sindaco o chi per lui. Se non piove, non piove! E se non piove, manca l’acqua! Cioè quella stessa acqua che fino a qualche mese addietro arrivava regolarmente nelle case delle persone con tutta la perdenza di quella rete idrica ridotta ad un colabrodo. Oggi se in quella fatiscente rete idrica non scorre l’acqua è perchè manca!

Ora, assistere a sgradevolissimi teatrini come la volta scorsa, è francamente antipatico e inaccettabile per le persone perbene di Agrigento, 59.800, i quali, molto, ma molto volentieri, sono stanchi e amareggiati di assistere a simili squallidi episodi.

E siccome ciò che accadrà giovedi prossimo lo sappiamo già, perchè non prevenire?
A tal proposito ci permettiamo sommessamente di suggerire al Sua Eccellenza il Prefetto e al Questore di Agrigento di prendere rimedi in tal senso e bloccare questa gente che sappiamo già cosa andrà a fare in aula Sollano.

Se davvero la Autorità agrigentine potessero evitare di fare assistere ancora una volta a questo schifo, accuse, galere, manette e così via dicendo non sarebbe poi così male.

Il “coccodrillo” è pronto, in gergo giornalistico, e già prima che accada “il fatto”, sappiamo come andrà a finire.

Per favore, per il bene della gente perbene, siamo aggrappati a Voi, Istituzioni di Agrigento.

Non fateci scrivere giovedi sera…noi vi avevamo avvisati.

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