Ci sono fatti e momenti che segnano la storia di un territorio; se questo è vero, allora possiamo affermare, senza rischio di smentita, che questi ultimi giorni hanno scritto la storia della nostra comunità: prima la nomina del C.D.A. che guiderà la nuova società consortile speciale per la gestione delle risorse idriche prima e poi l’atto di costituzione della società stessa, scrivono una pagina epocale nella ventennale battaglia per l’acqua pubblica.
Un pensiero doveroso a quanti, liberi cittadini ed associazioni civiche, si sono battuti in questi anni con ogni strumento a loro disposizione, dimostrando una straordinaria tenacia e determinazione.
La gioia straordinaria che tutto questo ci provoca, relega decisamente in secondo piano le gratuite polemiche, inscenate dalle solite “Cassandre”, che nelle ore precedenti si erano affrettate ad offrire all’opinione pubblica una rappresentazione di una vicenda che, puntualmente, i fatti hanno contraddetto.
Di fatto la costituzione della società consortile speciale, guidata da un C.D.A. di assoluta affidabilità e competenza, consegnano alla nostra provincia una prospettiva di assoluto rilievo.
Tale storico traguardo che ci consente di rivendicare, con orgoglio, l’azione coraggiosa condotta in questi anni dai nostri sindaci, amministratori e consiglieri comunali, nonchè dal Presidente dell’ATI, Francesca Valenti, i quali si sono battuti con forza e determinazione, nonostante gli innumerevoli ostacoli disseminati sul terreno in questi anni.
Rivendichiamo la coerenza, la chiarezza e la linearità di una comunità politica che, su base provinciale e territoriale, non ha mai avuto dubbi nel battersi a sostegno della gestione pubblica dell’acqua, non solo a parole o con proclami, ma anche con i fatti.
Chissà se altre forze politiche possano sostenere altrettanto, senza correre il rischio di essere smentiti dai fatti?
Chissà se quanti, negli ultimi mesi hanno, in diverse sedi ed occasioni, introdotto nel dibattito e nella discussione, perplessità e riserve che, per quanto legittimi sul piano della dialettica politica, tuttavia, di fatto, hanno ritardato sensibilmente l’approvazione dello Statuto nei consigli comunali e, di conseguenza, l’approdo finale alla costituzione della società consortile speciale, oggi staranno celebrando questo risultato?
Oggi lasciamo questi interrogativi al giudizio di altri, la cosa non ci riguarda; oggi la nostra preoccupazione deve essere quella di mettere il cittadino in testa alle scelte di questa fase, affinché questi non debba soffrire dei ritardi nella costituzione del nuovo ente e delle conseguenti difficoltà gestionali, che questa fase di transizione si porterà dietro.
Ci rivolgiamo pertanto e nuovamente alle massime autorità istituzionali e di governo del territorio, affinché in un momento così delicato, venga assicurata una gestione delle risorse idriche che salvaguardi il territorio, nelle more che si definisca la piena operatività della società consortile speciale, attraverso forme di governo provvisorio che assicurino una transizione che sia la più serena possibile;
Allo stesso tempo auspichiamo che le istituzioni di governo, nazionale e regionale, si facciano carico di assicurare il dovuto supporto e sostegno nella predisposizione degli strumenti finanziari della nuova società consortile, affinchè i comuni agrigentini ed i vertici societari non siano lasciati soli nella delicatissima fase dello start up.
Per il resto, non intendiamo entrare nel merito di questioni che non ci appartengono, limitandoci ad esprimere gratitudine e fiducia incondizionata nei riguardi della magistratura e delle forze dell’ordine, per il lavoro straordinario che quotidianamente svolgono.
Ci limitiamo ad auspicare tuttavia che la politica, a tutti i livelli, batta un colpo sul terreno di una nuova “questione morale” , assumendo posizioni nette ed inequivocabili, seppur nel pieno rispetto del valore irrinunciabile del garantismo; in tal senso crediamo opportuno che le amministrazioni ed i consigli comunali della Provincia di Agrigento valutino di costituirsi parte civile in giudizio, nell’eventualità che si celebrino dei processi; lo consideriamo un gesto rispettoso nei riguardi delle centinaia di migliaia di agrigentini che, a questo punto, chiedono chiarezza e trasparenza.