Il pluripregiudicato Calogero Sodano, ex sindaco di Agrigento, perde ancora. Anche il Consiglio di Disciplina dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia lo boccia

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Non c’è pace (ma soprattutto non sa darsi pace) per il noto pluripregiudicato agrigentino Calogero Sodano, già sindaco di Agrigento e senatore della Repubblica.

Un anno addietro, guidato e supportato dall’avvocato Giuseppe, suo figliolo (già sacrificato e trombato alle scorse nazionali) Calogero Sodano aveva presentato un “corposo dossier” contro il sottoscritto perché si sentiva un perseguitato. Non gradiva, di fatto, che questo giornale parlasse di lui e soprattutto delle sue malefatte ordite durante il suo mandato elettorale di primo cittadino di Agrigento.

E siccome Sodano, proprio durante il suo mandato ha commesso reati gravi, la giustizia, puntualmente, lo ha condannato in via definitiva per ben due volte, rendendolo, di fatto, un vero e proprio pluripregiudicato.

Il Sodano, quando noi nel corso di questi anni abbiamo evidenziato le sue malefatte contro la legalità, ha pensato bene di denunciare questo giornale ed il sottoscritto per ben tre volte.

Inutile sottolineare che tutti i procedimenti penali sono finiti a favore del sottoscritto. La Magistratura ha accertato che il lavoro svolto da questo giornale è stato ineccepibile, corretto deontologicamente e soprattutto veritiero.

Certo, cozzava il fatto che mentre noi lo definivamo un pluripregiudicato, lui, il Sodano, scriveva su Wikipedia (ed oggi cancellato per vergogna dopo che lo abbiamo sgamato) di “non avere mai ricevuto condanne penali”.

Bocciato dalle Procure, il pluripregiudicato Calogero Sodano ha cercato e tentato altre vie per abbattere il sottoscritto. Si è rivolto a tutte le agenzie di stampa d’Italia, all’Ordine Nazionale dei Giornalisti ed a quello regionale. Si è rivolto anche al Consiglio di Disciplina del nostro superiore Ordine di Sicilia per “prendere i provvedimenti sul caso Castaldo”.

Ovviamente, anche il Consiglio di Disciplina dell’Ordine, guidato brillantemente dalla presidente Eleonora Iannelli, dopo avere visionato il “corposo dossier” contro chi scrive, ha deciso di controllare bene come stessero le cose.

Figurarsi se il Consiglio di Disciplina potesse essere in disaccordo contro le sentenze della Procura che assolvevano (anzi archiviavano) il giornalista che si “permetteva” di giudicare Calogero Sodano un pluripregiudicato, noto alle Forze dell’Ordine, giuridicamente condannato più volte in via definitiva.

Carte alla mano, ma soprattutto sentenze alla mano, il sottoscritto è riuscito a dimostrare al Consiglio di Disciplina dell’Ordine come il Sodano si sia reso protagonista di una serie di reati (voleva anche falsificare un documento del Tribunale!!!) che lo hanno inesorabilmente condannato in via definitiva dopo tutti i gradi possibili ed immaginabili. Il Consiglio dell’Ordine non ha aperto nemmeno il procedimento per il sottoscritto. Archiviazione totale.

Insomma, non potevamo scrivere nulla perché Sodano andava su tutte le furie. Ad un certo punto abbiamo chiesto anche aiuto al Procuratore della Repubblica di Agrigento, dott. Luigi Patronaggio; il noto pluripregiudicato ha cercato in tutti i modi di intimidirci. Ogni articolo una querela. La situazione si era fatta davvero pesante, tanto che, appunto, ci siamo rivolti al Capo della Procura agrigentina.

Adesso, per il Sodano, l’ennesima batosta. Dopo le vie legali ha cercato di fermare la “correttezza deontologica” anche attraverso l’Ordine professionale. Però, ahimè, anche in questo caso, per il notissimo pluripregiudicato agrigentino non c’è stato nulla da fare.

Per comprendere meglio le dinamiche che avvolgono la vita quotidiana di questo soggetto, dopo aver evidenziato il fatto che su Wikipedia aveva scritto falsamente nel suo profilo di “non aver mai subito condanne penali”,  fra le lagnanze profferite nel “corposo dossier” inviato all’universo mondo, il Sodano accusava il sottoscritto di pubblicare una sua foto dove “appariva” sostanzialmente poco carino. Insomma, non si sentiva Marlon Brando. Come se la colpa fosse nostra…

Sulla testa del pluripregiudicato agrigentino Calogero Sodano pende ancora una delle accuse più gravi ed infamanti che possa esistere nel nostro ordinamento giuridico: avere avuto a che fare con Cosa Nostra.

Il prossimo tre aprile, infatti, Sodano verrà giudicato dalla Procura Generale della Corte d’Appello di Palermo, nella persona del dott. Giuseppe Fici il quale si è opposto energicamente alla assoluzione ottenuta dall’ex sindaco di Agrigento attraverso un atto di ben 115 pagine all’interno delle quali, secondo il dott. Fici, “non solo la mafia era presente al Comune di Agrigento ma esisteva un sostanzioso rapporto tra il Sodano e gli interessi mafiosi, sia in ordine ad una serie di appalti sospetti sia in ordine ai sostegni elettorali richiesti ed ottenuti dal Sodano nelle elezioni del 1993”.

E si lamenta per le foto…

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