Il “salva imprese è una beffa”!

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I creditori della Cmc in Sicilia, e non solo, impegnati su 640 e 121, denunciano la modifica in peggio dell’emendamento ‘salva imprese’ approvato in Commissione. I dettagli.

Signore e Signori, udite, il fondo “salva imprese” o “salva opere” è una beffa. Almeno così è secondo le 120 imprese creditrici per 60 milioni di euro della Cmc in Sicilia. Ricordate la famosa “manina” denunciata da Luigi Di Maio da Bruno Vespa a “Porta a porta”? Quando il leader dei 5 Stelle sostenne di avere scoperto e sventato la “manina” che di nascosto, dalla notte alla mattina, avrebbe modificato il contenuto della normativa sul condono fiscale?

Ebbene, adesso, secondo le 120 imprese creditrici per 60 milioni di euro della Cmc in Sicilia, una “manina” sarebbe intervenuta sull’emendamento “salva imprese” o “salva opere” appena approvato in Commissione Bilancio e Finanze alla Camera nell’ambito del decreto “Crescita”. Come si ricorderà, lo stralcio di tale emendamento dal decreto “Sblocca cantieri”, già approvato, ha provocato il blocco dei lavori sulle statali 640 Agrigento – Caltanissetta e 121 Palermo – Agrigento da parte delle imprese creditrici della Cmc. A seguito di tale approvazione, i cantieri lungo le statali Agrigento – Caltanissetta e Palermo – Agrigento sarebbero stati sbloccati. E alcuni esponenti della maggioranza di governo hanno annunciato: “Sì, vittoria.

Abbiamo creato uno strumento per superare il blocco dei cantieri dovuto alla crisi della Cmc. Nel dettaglio, il fondo ‘salva opere’ anticipa il 70% dei crediti vantati dalle imprese nei confronti della Cmc. Con il nostro emendamento ‘salva opere’ abbiamo quindi salvato più di 100 imprese siciliane vicinissime al fallimento, ma soprattutto raggiunto quello che deve essere l’atto finale per il completamento delle due statali 640 e 121”.

Invece è una beffa, e il Consiglio direttivo del Comitato delle imprese creditrici della Cmc in Sicilia, ma anche di altri colossi, i Contraenti Generali, sull’orlo del fallimento in altre regioni di Italia, spiega il perché così: “Apprendiamo con stupore e indignazione della modifica notturna avvenuta durante la riscrittura dell’emendamento, già approvato dalle commissioni Bilancio e Finanze della Camera, che istituisce il fondo ‘salva imprese’ per il parziale ristoro dei creditori dei Contraenti Generali in crisi. La nuova versione, a quanto si è appreso, elimina il termine di pagamento urgente dei crediti entro 85-90 giorni, scarica sulle imprese l’onere di dimostrare l’esistenza di tali crediti e il loro ammontare e, incredibilmente, affida ai debitori il compito di ‘certificarli’, il tutto senza indicare un termine di scadenza perentorio.

Ci sembra di essere di fronte ad una ‘furbata’ che non comprendiamo e chiediamo la convocazione urgente di un tavolo comune al ministero dei Trasporti, considerato che il tavolo tecnico avrebbe dovuto riunirsi già oltre 20 giorni fa. Questo colpo di spugna, che rinvia senza termine il pagamento dei nostri crediti, vanifica qualsiasi promessa o impegno. La politica smetta una volta per tutte di prenderci in giro e si renda conto del fatto che tutti noi, in Sicilia e in Italia, 168 aziende con 3.597 dipendenti, che avanziamo 108 milioni in totale, non potremo proseguire i lavori nei cantieri se non riceveremo subito il dovuto. Giocare con la vita di così tante persone, a tutela di chissà quali interessi che non si comprendono, è veramente da irresponsabili”.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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One Thought to “Il “salva imprese è una beffa”!”

  1. philips

    Non ho mai capito, da ex imprenditore, perchè i debiti della CMC debbono essere pagati dalla comunità.
    Imprenditore è colui che mette materiali, personale e rischio a suo carico; i creditori, vedendo che la CMC in decozione non pagava, dovevano rifiutarsi di continuare a lavorare e denunziare lo stato di fatto subito, non si sarebbe arrivati a questi risultati, ed in ogni caso, la CMC, di qualunque colore politico, va fatta fallire con denunzia civile e penale degli amministratori per mala gestio.

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