Il sindaco Corbo su inchiesta

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“A seguito delle recenti notizie apprese dalla stampa e relative all’inchiesta denominata Ianus, condotta dalla Dda di Caltanissetta, e con riferimento al coinvolgimento, quale imputato, tra gli altri, del vice presidente vicario del Consiglio Comunale di Canicattì, Giuseppe Alaimo, ritengo opportuno che rassegni le sue dimissioni”. Lo dice il sindaco di Canicattì Vincenzo Corbo, ha preso una posizione netta sulla vicenda giudiziaria che vede coinvolto il vicepresidente del consiglio comunale Alaimo nei confronti del quale la Direzione Distrettuale Antimafia di Caltanissetta ha chiesto il rinvio a giudizio.

“In primo luogo – continua il primo cittadino -, è fondamentale sottolineare il nostro rispetto per il principio della presunzione di non colpevolezza, che costituisce un pilastro del nostro sistema giuridico. Tuttavia, le accuse mosse nei confronti del vice presidente vicario del Consiglio Comunale, che risulta essere imputato per traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti con l’aggravante di aver favorito l’associazione mafiosa, sono di una gravità tale da richiedere una presa di posizione netta e inequivocabile da parte di questa Amministrazione, la cui priorità è il contrasto alla criminalità organizzata, in ogni sua forma”.

“In considerazione della delicatezza e della gravità delle contestazioni rivoltegli, ed in virtù del ruolo istituzionale ricoperto, riteniamo sia necessario ed opportuno che il vice presidente del Consiglio, Giuseppe Alaimo, che potrà chiarire la propria posizione nelle sedi giudiziarie competenti, rassegni le dimissioni, al fine di coltivare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e garantire la massima trasparenza nella gestione della cosa pubblica. La città di Canicattì – conclude il sindaco – merita istituzioni salde e libere da ogni ombra, ed è nostro dovere lavorare quotidianamente per questo obiettivo”.

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