Il Tribunale di Palermo condanna il Miur a risarcire un giovane studente di Porto Empedocle

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Il Tribunale di Palermo ha condannato il Ministero dell’Istruzione a risarcire un giovane studente di Porto Empedocle, A. G., per i danni subiti durante l’ora di educazione fisica. I fatti risalgono al maggio del 2018 quando il giovane, recatosi come tutte le mattine a scuola presso l’Istituto Gallo, anziché seguire la lezione di diritto come era previsto dall’orario delle lezioni, essendo assente quel giorno, la professoressa di diritto, tutta la classe veniva trasferita nella palestra dell’istituto poichè l’ora di diritto sarebbe stata sostituita da un ora di educazione fisica.

Durante lo svolgimento dell’attività fisica ed in particolare di una partitella di calcetto il giovane A. G. si infortunava e veniva trasportato all’ospedale per una frattura. I genitori del minore invocando la responsabilità extracontrattuale e  contrattuale dell’istituto scolastico decidevano di richiedere al Ministero dell’Istruzione il risarcimento dei danni subiti dall’allora minore A.G.. Per questo si rivolgevano all’avvocato Giuseppe Aiello il quale citava in giudizio il Ministero innanzi al Tribunale di Palermo per chiedere il risarcimento dei danni del minore. Dopo anni di rinvii, dovuti anche al Covid, prove testimoniali e perizie mediche, finalmente il Tribunale di Palermo ha emesso la sentenza  in favore del minore A. G. condannando il MIUR a pagare all’oggi maggiorenne, la somma di oltre trentamila euro per tutti i danni subiti. Il Tribunale di Palermo, infatti, ha ritenuto che nel caso di un danno cagionato da un alunno a se stesso, la responsabilità dell’istituto scolastico è di tipo contrattuale e non extracontrattuale poichè l’accoglimento della domanda di iscrizione con la conseguente ammissione dell’allievo alla scuola, determina l’instaurazione di un vincolo negoziale, dal quale sorge a carico dell’istituto l’obbligo di vigilare sulla sicurezza e sulla incolumità dell’allievo nel tempo in cui questo fruisce della prestazione scolastica in tutte le sue espressioni, anche al fine di evitare che l’alunno procuri danno a se stesso.

Per queste ragioni il Tribunale di Palermo ha condannato il Ministero della Istruzione, dell’Università e della Ricerca a risarcire i danni del giovane A. G. che nel frattempo si è iscritto all’università e si accinge a conseguire la laurea proprio in scienze giuridiche.

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