Inchiesta antimafia “Xydi”, imputati in bilico in Appello

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In Corte d’Appello la Procura Generale invoca la conferma di 13 condanne inflitte in primo grado nell’ambito dell’inchiesta antimafia nell’Agrigentino “Xydi”.

Il 2 febbraio del 2021 è stato il giorno del maxi blitz antimafia dei Carabinieri nell’Agrigentino intitolato “Xydi”. Il 6 dicembre del 2022 è stata emessa sentenza a carico dei 20 dei 30 imputati che hanno scelto di essere giudicati in abbreviato. E tra di loro vi è anche l’ex avvocato di Canicattì, Angela Porcello, 53 anni, che, dopo avere ammesso le proprie responsabilità, ha più volte manifestato la volontà di collaborare con i magistrati. Il giudice per udienza preliminari del Tribunale di Palermo, Paolo Magro, ha sentenziato 15 condanne e 5 assoluzioni. Adesso in Appello i sostituti procuratore generale, Giuseppe Fici e Carlo Lenzi, a conclusione della requisitoria hanno invocato la conferma di 13 condanne inflitte in primo grado. Dunque:
Giancarlo Buggea, di Canicattì, 20 anni,
Angela Porcello, di Canicattì, 15 anni e 4 mesi,
Giuseppe Grassadonio, di Agrigento, 8 mesi,
Calogero Di Caro, di Canicattì, 20 anni,
Calogero Paceco, di Naro, 8 anni,
Simone Castello, di Villafrati, 12 anni,
Diego Emanuele Cigna, di Canicattì, 10 anni e 6 mesi,
Gregorio Lombardo, di Favara, 17 anni e 4 mesi,
Luigi Boncori, di Ravanusa, 20 anni,
Giuseppe Sicilia, di Favara, 18 anni e 8 mesi,
Giuseppe D’Andrea, di Agrigento, 3 anni e 4 mesi,
Vincenzo Di Caro, di Canicattì, 1 anno.
E poi Annalisa Lentini, 1 anno e 8 mesi: lei risponde solo del reato di falso e procurata inosservanza di pena perchè avrebbe, insieme alla collega Angela Porcello, falsificato la data di spedizione di una raccomandata al fine di rimediare a un errore nella presentazione dell’atto di appello di una condanna, nei confronti di un cliente della Porcello, nel frattempo divenuta definitiva.
La sentenza è attesa il 5 febbraio.di secondo grado è prevista il 5 febbraio.
Gli imputati sotto processo ordinario innanzi alla seconda sezione penale del Tribunale di Agrigento, presieduta da Wilma Angela Mazzara, sono Giuseppe Falsone, 53 anni, ergastolano di Campobello di Licata e già capo provincia di Cosa Nostra agrigentina. Poi Antonino Chiazza, 53 anni, di Canicattì, Pietro Fazio, 50 anni, di Canicattì, Santo Gioacchino Rinallo, 63 anni, di Canicattì, Antonio Gallea, 66 anni, di Canicattì, Filippo Pitruzzella, 62 anni, ispettore della Polizia in pensione, di Campobello di Licata, Stefano Saccomando, 46 anni, di Palma di Montechiaro, e Calogero Valenti, 59 anni, di Canicattì.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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