Inchiesta Ast: “Qui sta diventando l’ufficio di collocamento di Forza Italia”. L’on. Riccardo Gallo chiede uno stage per una sua amica

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Al momento è tutto aleatorio, quasi virtuale. Parlano soltanto le intercettazioni avvenute nel corso delle indagini svolte dalla Guardia di Finanza di Palermo che avrebbe individuato un vero e proprio postificio tra la politica regionale e l’Azienda Ast.

Certamente alcune frasi delle intercettazioni sono assai eloquenti e adesso l’evolversi delle indagini non sappiamo dove andrà a parare.

Nessuna accusa, nessun dito puntato contro chicchessia, che siano politici o che siano raccomandati. Tutto può essere vero, tutto può essere discutibile. Lo accerterà la magistratura.

Certo, è capitato che nomi di politici regionali siano apparsi in almeno cento pagine di inchieste per un presunto postificio a Girgenti Acque e poi non sono stati nemmeno sfiorati da una inchiesta che proprio ieri ha preso le misure e si avvia alla fase processuale

Ecco perché si deve andare cauti e riportare solo ed esclusivamente cosa “dicono” le carte che certamente non abbiamo tirato noi ma fior di indagini portate avanti, come detto, dalla Guardia di Finanza di Palermo.

Secondo le carte si andava avanti a pizzini e raccomandazioni, tanto che il direttore generale dell’Ast, Ugo Fiduccia, arrestato ieri, ebbe a dire: “. Manco sannu fare ’a “O” cu bicchiere». Inadeguati, senza titoli, talvolta scansafatiche pronti a imboscarsi al primo giorno di lavoro: e dunque assunti”.

Ribadiamo ancora una volta: queste sono le intercettazioni, poi il lettore è libero di esternare qualsiasi pensiero.

Ed ancora. In una intercettazione vengono fuori i nomi di Gianfranco Miccichè e del presidente della Regione Nello Musumeci. I due, intanto, annunciano querele.

Fiducci, inequivocabilmente, dice testualmente: “Stiamo addiventando assai». Anche gli altri vertici di Ast ne sono convinti”.

Non a caso l’ex presidente Gaetano Tafuri e il suo vice Eusebio Dalì si lamentano dalle “continue segnalazioni di personale da assumere da esponenti politici di Forza Italia”.

Lo stesso D’Alì dice a Tafuri (nel corso di una intercettazione telefonica) di aver riferito al presidente dell’Ars (Gianfranco Miccichè) che “qui sta diventando l’ufficio di collocamento di Forza Italia, nella loro testa, diciamo”.

E quasi come per incanto, sempre nelle carte e nelle intercettazioni (che poco valgono se poi ti lasciano libero come una libellula) spuntano i nomi di forzisti; oltre a Miccichè, che secondo le carte “avrebbe bisogno di una posizione a Trapani, Enna e Palermo”, ecco affiorare il nome di un altro deputato agrigentino, Riccardo Gallo Afflitto. D’Alì chiede a Fiduccia di “parlare con ‘Officine del Turismo’ per fare uno stage, un contratto, una cosa qualsiasi dove poter inserire una ragazza non meglio indicata” segnalata dal deputato Riccardo Gallo Afflitto.

Fiduccia chede ad un suo collaboratore di appuntare questo nome che viene definita “una amica del potente deputato regionale Riccardo Gallo”.  Tale Marisa Montalto.

Marisa Montalto dovrebbe essere una assessora del comune di Butera che recentemente ha aderito a Forza Italia.

Nelle carte anche una intercettazione che coinvolgerebbe il vice presidente dell’Ars Roberto Di Mauro. Qui la vicenda è molto meno pesante. L’onorevole agrigentino infatti chiede il trasferimento  due impiegati interinali da Gela verso Palermo. La risposta, lapidaria è stata: “Ne riparliamo a settembre…”.

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