“Mai come in questo momento che numerose indagini, a Trapani, nel nostro territorio lambiscono, coinvolgono e in taluni casi travolgono politici e amministratori, rimarcare di essere e restare garantisti non ci esime dall’assumere una posizione chiara rispetto alla questione morale che non può restare confinata alle sole affermazioni di principio. Il tema richiama all’impegno di rappresentare con le condotte personali, le scelte compiute, gli atti amministrativi, le frequentazioni, la ricerca del consenso, un modo di essere, inequivocabile, chiaro, trasparente e assolutamente immune da logiche clientelari o peggio di prossimità a sistemi e ambienti illeciti. Quando i giornali pubblicano la foto di un deputato che abbraccia e bacia un mafioso non si può che sentirsi invadere dal disgusto e dalla indignazione. Eppure bisognerebbe riflettere su due banali considerazioni: la prima è interna alla politica e riguarda le scelte operate dai segretari dei partiti troppo attenti al consenso e assai meno alla qualità del soggetto da candidare; la seconda riguarda i cittadini che assai meno degli stessi partiti sono interessati alle qualità del soggetto da votare. Più volte ho criticato i metodi di selezione della classe dirigente.
Più volte e recentemente anche in un dibattito in Ars ho dichiarato e denunciato che in politica la mediocrità è elevata a valore e la furbizia è più importante dell’intelligenza. Questo perché il sistema (clientelare, affaristico e ovviamente anche quello mafioso) ha bisogno di garanzie per potersi riprodurre. E tali garanzie si trovano nel qualunquismo morale, in chi non opera distinzioni tra bene e male se non in funzione della categoria dell’utile. Purtroppo i fatti che accadono nel nostro territorio, le inchieste, gli arresti, le misure cautelari, fanno male direi paradossalmente a chi è estraneo a queste condotte, perché senza se e senza ma con altrettanto qualunquismo morale è facile inquinare anche le acque limpide e buttare dentro lo stesso contenitore dei rifiuti l’erba fresca con quella secca.
Questo dato ha consentito ai populismi di destra e di sinistra di colpire nel segno del disgusto acritico e acefalo tutti quelli che sono abituati a fare di tutta l’erba un fascio e troppo spesso si vedono coloro che adoravano il santo nella speranza di ottenere una grazia essere i primi a vomitargli contro con assoluta ferocia. Nell’uno e nell’altro caso la politica ne esce con le ossa rotte e poiché è difficile stabilire chi sono i buoni e chi i cattivi, bisogna adoperarsi con attenzione perché qualcosa cambi e cambi davvero. Abbiamo visto vincere sindaci con slogan che inneggiavano all’essere perbene, come se questa condizione piuttosto che costituire un dato ovvio, scontato e comune a chiunque (dallo scienziato all’uomo della strada) dovesse al contrario garantire il buon governo e adeguate azioni di sviluppo. Abbiamo visto sventolare la bandiera della legalità da parte di soggetti che hanno utilizzato quella bandiera come una maschera dietro la quale nascondere il più vile dei tradimenti, commettere abusi, truffe e favorire illeciti interessi. Rispetto a tutto ciò, da garantisti riteniamo tuttavia che c’è un tempo per ogni cosa e sebbene si sia consapevoli che anche nella magistratura gli uomini fanno la differenza e nessuna istituzione sia oggi immune da situazioni che generano inquietudine, crediamo che sia inevitabile e non solo opportuno chiedere a chi si trova nell’impossibilità di garantire una serena azione amministrativa di tirarsi indietro con rispetto anche di se’ per potersi difendere nel modo migliore e avere il tempo per dimostrare la propria estraneità ai fatti che gli contestano”. Lo afferma Eleonora Lo Curto, capogruppo Udc all’Assemblea regionale siciliana, in un post pubblicato sul suo profilo facebook.