Intervista al prof. Salvatore Corrao del Comitato Tecnico Scientifico: “Il vaccino? Io l’ho fatto, però…”

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Mentre in Sicilia i numeri relativi al Covid 19 sono molto altalenanti, tanto da creare anche qualche serio problema politico, la pandemia continua imperterrita il proprio cammino. Domani la regione sarà arancione e si proviene da un rosso le cui incertezze sul “funzionamento” superano le certezze.

Il prof. Salvatore Corrao, Direttore dell’UOC di Medicina Interna dell’ospedale Civico di Palermo, fa parte anche del Comitato Tecnico Scientifico Siciliano. Lo abbiamo intervistato per comprendere meglio l’attuale situazione e soprattutto cosa è prevedibile nei prossimi mesi.

Prof. Corrao, può dirci la situazione attuale relativa al modo altalenante del Covid 19 in Sicilia?

“Il numero dei contagi dipende da tanti fattori. Bisogna sapere che i dati raccolti non son su base campionaria (un metodo epidemiologico rigoroso) ma solo volontaria. Il numero di tamponi effettuati può cambiare e quindi anche il numero dei contagi individuati e infine i test rapidi antigenici sbagliano in una percentuale significativa quando il risultato è negativo. Quindi molti positivi al coronavirus non vendono individuati sia perché non si presentano nei drive-in sia perché in test rapidi sono poco efficienti quando risultano negativi.  Al contrario il numero di ricoveri è più affidabile perché persone sintomatiche si recano nei pronto soccorso. Tuttavia, ultimamente la comparsa di numerosi focolai in strutture sanitarie non Covid condiziona numeri meno precisi ma sempre più affidabili dei tamponi effettuati nei drive-in. Per quanto riguarda proprio i ricoveri, questi hanno raggiunto il picco nel mese di novembre per scendere alle restrizioni e risalire nella seconda metà di dicembre in coincidenza dell’avvicinamento alle vacanze di natale. Un’onda dentro un’altra onda prima che questa si esaurisse. Situazione questa che mette sotto pressione i pronto soccorso Covid di molte aree della  Sicilia. Le elaborazioni del nostro gruppo di ricerca evidenziano  che siamo all’inizio della discesa della terza ondata di ospedalizzazione e la mortalità non si ferma. Allentare adesso con 1300 posti letto COVID ancore occupati potrebbe dire ritornare ad avere nuovamente sottopressione il sistema sanitario tra poche settimane con pochi posti letto di riserva”.

 

Cosa succederà nei mesi a venire e se è possibile poter prevedere se ci sarà il copia incolla dell’estate scorsa, tutti liberi e poi ad ottobre…?

“Non si può escludere, il balletto dei colori, le restrizioni che avvengono inevitabilmente in ritardo e le riaperture prima che il fenomeno si esaurisca porteranno molto probabilmente a situazioni di ondate e mini ondate. Ciò che succederà in estate dipenderà da come vi arriviamo nel periodo immediatamente precedente”.

Perchè vaccinarsi? Lei intanto ha fatto il vaccino?

“Il vaccino rappresenta una speranza ma le criticità sono tante. Il coronavirus è un animaletto che si adatta velocemente e come dice il collega Prof. Crisanti, vaccinare la popolazione lentamente offre al virus la possibilità di mutare più  velocemente. Le mutazioni per fortuna non sono peggiorative nella maggior parte dei casi ma più mutazioni possono portarne qualcuna pericolosa.  Io ho fatto il vaccino e a chi verrà chiamato consiglio di farlo. Alla fine tireremo le somme e attribuiremo meriti e responsabilità. Se lei mi chiedesse se l’Europa e l’Italia hanno saputo programmare la campagna vaccinale, risponderei che è sotto gli occhi di tutti una probabile frittata. Non si può dire in tutte le salse che il vaccino è la panacea per poi scoprire che non viene fornito in quantità insufficienti”. 

Se è certo, del vaccino, spieghi l’efficacia. Se ha qualche dubbio, sul vaccino stesso, può dirlo? 

“L’efficacia di un vaccino si valuta alla fine del percorso questo deve essere chiaro a tutti. Le caratteristiche di diffusione di questo virus portano a pensare che vaccinare l’80% della popolazione sia sufficiente per bloccarne la sua trasmissione. La bloccherà quindi in modo efficace? Non lo so. I risultati pubblicati sono pieni di tante incertezze tra cui la possibilità che chi si vaccina non ha la malattia sintomatica ma potrebbe partecipare alla diffusione del virus albergandolo nella proprie vie aeree. Infine, c’è il problema delle forniture che stanno ritardando tutto il processo”.

Cosa deve fare una persona già colpita dal Covid 19, indipendentemente se è stata asintomatica o viceversa?

“Mascherina posizionata bene, distanziamento interpersonale, disinfezione delle mani e un corretto ricambio di aria nei  locali in cui si soggiorna. Un tampone antigenico negativo non deve rassicurare troppo, tanto da far abbassare la guardia”.

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