Atteso venerdì il nuovo decreto del presidente del Consiglio dei ministri in ambito anti – covid. La bozza sui dettagli del provvedimento.
La nuova impennata di contagi da coronavirus è dietro l’angolo. L’Italia non ne sarà immune. Così ha confermato il premier Giuseppe Conte, che ha affermato: “Sta arrivando un’impennata dei contagi. Dopo Gran Bretagna, Irlanda, Germania sta arrivando anche da noi: non sarà facile, dobbiamo fare ancora dei sacrifici”. Dunque, nel nuovo Decreto del 15 gennaio, che sarà in vigore dal 16 in poi, il governo conferma di voler introdurre il divieto per i bar di vendere cibi e bevande da asporto dopo le ore 18. E ciò per evitare assembramenti fuori dai locali e movida. La scelta è stata ribadita nel corso della riunione con le Regioni nel quale sono state illustrate anche le altre misure: conferma per tutte le zone della regola che consente a massimo due persone di andare a trovare a casa parenti e amici, e stop alla mobilità tra le regioni, anche tra quelle gialle. Ma sul tavolo c’è anche la possibilità di istituire una zona bianca, seppur difficile da raggiungere (servirebbe un Rt sotto lo 0,5), in cui poter riaprire tutto senza limitazioni. Tra gli obiettivi del governo c’è inoltre l’intervento sugli indici di rischio modificando la soglia dell’Rt: con 1 si va in arancione e con 1,25 in zona rossa. Le Regioni hanno invece annunciato di volersi opporre ad alcune misure. Per esempio molti governatori sono contrari al divieto di asporto per i bar dopo le 18, salvaguardando solo la consegna a domicilio. Dalle Regioni no anche alla possibilità di far scattare automaticamente la zona rossa nel caso si superasse il limite dei 250 contagiati per 100 mila abitanti. Si tratta di una raccomandazione, perorata dagli scienziati, che però potrà vedere la luce solo dopo il passaggio in Parlamento del ministro della Salute, Roberto Speranza, in programma domani 13 gennaio. Lo stesso Speranza ha già sottolineato che senza le misure restrittive introdotte per le vacanze di Natale “avremo altri numeri”, invitando a guardare cosa sta succedendo nel resto d’Europa, dove c’è “una situazione complessa”. L’unica cosa certa al momento è che il nuovo provvedimento continuerà a prevedere le zone colorate e il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino. Smentita invece la possibilità di istituire i weekend arancioni: le giornate di sabato e domenica, dunque, avranno le stesse limitazioni delle zone di appartenenza. Resteranno ancora chiuse palestre e piscine, così come teatri e cinema. I musei potrebbero riaprire nelle zone gialle.