Jeans con \”accessorio\”, ma non hanno fatto i conti con Ares. Bloccate tre strisce di hashish all\’entrata del carcere Di Lorenzo di Agrigento

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Mai come in questi ultimi mesi il carcere Pasquale Di Lorenzo di Agrigento era stato al centro delle attenzioni mediatiche ma soprattutto in cima ai pensieri a parenti o affini di detenuti che necessitano di passare il proprio tempo nelle celle parlando al telefono oppure, magari, sballandosi un attimino con dell\’hashish.

Nello stesso tempo continua imperterrita la lotta contro questa attività stroncata sul nascere grazie al minuzioso e incessante lavoro da parte del personale della Polizia Penitenziaria.

Negli ultimi tempi, l\’ultimo qualche giorno addietro, è stato bloccato un drone con \”a bordo\” alcuni telefoni cellulari destinati ai detenuti del carcere. In tutto, dall\’inizio dell\’anno, sono 27 gli apparecchi telefonici individuati e sequestrati.

Oggi una nuova sorpresa.

In un pacco, che dovrebbe contenere beni di prima necessità e vestiti, con relativo nome del mittente, fra alcune paia di jeans erano state sistemate ben tre strisce di hashish. Oggi, però, per mala sfortuna sia del mittente che del destinatario si è fatta viva; all\’interno del carcere Di Lorenzo era presente anche Ares, un pastore belga antidroga il quale grazie al suo fiuto infallibile ha scoperto le tre strisce ben conservate tra un jeans e un altro.

Il tutto è stato sequestrato e adesso il mittente del pacco dovrà fare i conti con la Procura della Repubblica di Agrigento che ha aperto una inchiesta.

 

 

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