La Cgil scrive ai Sindaci: “9 maggio, le vie della memoria”

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Ci sono momenti della storia che tutti noi abbiamo negli anni vissuto.

Di alcuni di essi è rimasto in noi, nostro malgrado, un ricordo indelebile che ci ha fissati nella memoria luoghi, relazioni, attimi…Chi di noi, tra i più grandi, non ha un ricordo dell’attimo in cui si ha avuta notizia della morte, dopo 55 giorni di prigionia, di Aldo Moro? E chi, ancora, non ricorda, soprattutto tra noi siciliani e in particolare agrigentini, la notizia e l’immagine della morte del giudice Rosario Livatino, che per alcuni ha significato anche uno  spartiacque nella propria vita? Se i momenti appena menzionati hanno visto come protagonisti Moro e Livatino, la stessa memoria non ci accompagna per la morte di Peppino Impastato, passata in secondo piano, dimenticata o addirittura mai acquisita nella nostra memoria, sia perché surclassata dalla notizia della morte di Moro sia perché dato come un atto terroristico, in cui l’attentatore sarebbe rimasto vittima. Se negli anni questa grande ingiustizia che riguardava la morte di Peppino Impastato è stata superata, resta ora il problema del ricordo,  che deve appartenere a tutti e che non deve riguardare un solo giorno all’anno. Per queste ragioni la Cgil di Agrigento in occasione del Giorno  della Memoria  delle vittime del terrorismo e delle stragi, quest’anno ha donato una targa in memoria di Peppino Impastato.

Lo stesso Sindacato- con una nota diffusa a firma del segretario generale Alfonso Buscemi e la Resp. Giovani, cultura e  legalità Maria Concetta Barba – sottolinea la necessità di luoghi che questi uomini li ricordino anche nella toponomastica a vantaggio delle nuove generazioni  e quindi la richiesta ai sindaci di un nome da dare a vie, larghi, piazze  da cui iniziare per un ricordo vitale di quei fatti e personaggi che hanno drammaticamente pagato l’essere simbolo dello Stato democratico. Il 9 maggio è proprio la data che costituisce il filo rosso che collega queste tre figure: dalla morte di Aldo Moro e Peppino Impastato fino ad arrivare alla beatificazione di Rosario Livatino avvenuta proprio il 9 maggio.

Proprio dal ricordo di Livatino, prende avvio la nostra proposta ai Sindaci di essere attivi e concreti perché,  usando le parole del Beato di Canicattì:  “Ciò che conta non è quanto siamo credenti ,ma quanto siamo credibili”.

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