Nessun riscontro alla richiesta di incontro risalente al primo luglio: Confesercenti Sicilia bussa ancora alla porta della Commissione regionale alle Attività produttive. L’intervento di Vittorio Messina.
Lo scorso primo luglio il presidente di Confesercenti Sicilia, l’agrigentino Vittorio Messina, ha chiesto di essere ascoltato nel più breve tempo possibile dalla Commissione Attività produttive all’Assemblea Regionale a fronte dell’emergenza idrica e delle gravi ricadute sulle famiglie, le strutture ricettive e le produzioni agricole. Non vi è stato alcun riscontro. Ecco perché adesso Messina ha reiterato la richiesta e ha scritto: “La crisi idrica assume connotati molto più gravi e sempre crescenti in molti Comuni dell’Agrigentino. Le azioni poste in essere dagli enti preposti e competenti nella gestione del servizio idrico, come si legge in una direttiva di Protezione civile appena emessa dal Prefetto di Agrigento che trasferisce i poteri d’intervento ai sindaci, non appaiono più sufficienti anche in rapporto al progressivo esaurimento degli invasi che alimentano la provincia e all’abbassamento del livello dei pozzi e delle sorgenti. Si ritiene che tanto basti a giustificare la richiesta di audizione precedentemente inoltrata, tenuto conto che, al contrario di altri, nè le imprese nè la siccità riescono ad andare in ferie”. Già lo scorso primo luglio, Messina rappresentò le gravi difficoltà che attanagliano il settore turistico – ricettivo, e scrisse alla Commissione: “Le aziende che operano nel settore del turismo sono impegnate a mantenere lo stesso livello di servizi, ma i costi di gestione aumentano. E tali aumenti dovrebbero essere pagati da coloro che non hanno assunto provvedimenti adeguati per prevenire le ricadute di una situazione facilmente prevedibile. Siamo preoccupati perché le soluzioni tampone predisposte dal governo regionale non sono adeguate a risolvere il problema né a breve né a lungo termine. Sono solo ‘pannicelli caldi’, con ulteriori balzelli per le aziende”.