La Democrazia Cristiana rientra nei Comuni in Sicilia, grazie a Totò Cuffaro. La sua è una rivincita contro chi, alla vigilia della competizione elettorale, lo ha snobbato, dall’alto verso il basso, per avere rilanciato la Democrazia Cristiana nell’agone politico.
Nei Comuni dove l’ex presidente della Regione ha piazzato le liste col simbolo, la Dc ha ottenuto risultati sorprendenti. A Favara è il secondo partito, con il 10,26%, superato d’un soffio solo dalla lista di “Diventerà Bellissima” (10,43%), il movimento del presidente della Regione, Nello Musumeci, intervenuto personalmente a Favara il giovedì prima del voto. La Democrazia Cristiana di Cuffaro elegge consiglieri anche a Giarre, in provincia di Catania, dove ottiene il 5,45%. Significativo è il risultato a Caltagirone, la città di don Luigi Sturzo, fondatore del Partito Popolare Italiano: la lista Dc sfiora il 6%, ed entra dunque in Consiglio, superando di oltre un punto “Diventerà Bellissima”, sotto lo sbarramento, e ottenendo pressoché gli stessi voti delle liste di Fratelli d’Italia e Movimento 5 Stelle. Nel Comune di San Cataldo, in provincia di Caltanissetta, invece, ha mancato l’obiettivo per una manciata di voti: la lista Dc ha raggiunto il 4,4%.
Dalle elezioni Amministrative appena concluse emerge un esito più che solido e non confutabile: tra un anno Cuffaro sarà un interlocutore a buon diritto, e imprescindibile, in occasione delle elezioni Regionali dell’autunno del 2022.