Le chiediamo, pur consapevoli dei suoi impegni, di ascoltare le problematiche dei dipendenti regionali e di dare un segnale di discontinuità con il suo predecessore che negli ultimi cinque anni ha solo bacchettato e denigrato i “regionali” e, cosa ancora più grave, non ci ha né mai ricevuto né consentito di aprire un dialogo costruttivo sulle tematiche del personale.
Chi Le scrive è “Confintesa – Federazione Dipendenti Regionali”, un sindacato che rappresenta i lavoratori delle categorie A e B, le fasce più basse del comparto non dirigenziale, lavoratori che, seppur demansionati, mal pagati e che in buona parte svolgono mansioni superiori, negli ultimi vent’anni hanno consentito e consentono tutt’oggi il funzionamento della macchina amministrativa
Leggere i quotidiani nazionali in questi giorni che parlano di rinnovi contrattuali (funzioni centrali e locali, scuola, sanità) sottoscritti da ARAN Nazionale e Sindacati, e soprattutto leggere di aumenti, di arretrati ma anche e soprattutto di tante novità normative (nuovo sistema di classificazione del personale, differenziali stipendiali, lavoro agile e da remoto, avanzamenti di carriera) non fa altro che aumentare nei “regionali” il malcontento, l’amarezza, la demotivazione.
L’ ARAN Nazionale e Sindacati a Roma riconoscono l’importanza, in un momento difficile per la vita del paese, della sottoscrizione di un contratto innovativo e che avvia un percorso di riqualificazione normo-economica atteso da anni: un percorso che riconosce il ruolo dei dipendenti pubblici e l’importanza dei servizi svolti quotidianamente per i cittadini e le imprese: si rendono conto delle difficoltà economiche dei dipendenti vista l’inflazione a doppia cifra che erode il potere d’acquisto delle famiglie.
In Sicilia tutto tace.
Nel maggio 2019 è stato firmato un contratto relativo agli anni 2016/2018 dove le parti non hanno avuto il coraggio di affrontare il problema della valorizzazione del comparto, del riordino della macchina amministrativa, della riclassificazione/riqualificazione: inoltre negli ultimi cinque anni il Governo Regionale e l’ARAN Sicilia non hanno dato l’impulso giusto alle trattative per il rinnovo contrattuale 2019/2021, disattendendo gli impegni presi e rendendo vane le aspettative del comparto. Nelle ultime sedute proprio all’ARAN Sicilia alcune sigle sindacali avrebbero voluto chiudere un contratto senza riclassificazione e con aumenti mortificanti soprattutto per le categorie più basse.
Presidente non si può più rimandare.
E’ necessario che con la sua autorevolezza riporti le nostre problematiche in sede di Conferenza Stato-Regioni. Ed ancora con la Sua riconosciuta competenza ed esperienza faccia ripartire, in maniera seria e puntuale, le trattative contrattuali all’Aran Sicilia, prevedendo con il Suo Governo, nei bilanci le coperture necessarie all’adeguamento degli stipendi e sopratutto ad ormai non rimandabile la riclassificazione/riqualificazione del personale al fine di valorizzare l’esperienza, la professionalità e la capacità, ed infine costruendo un ordinamento professionale adeguato alla sfida della realizzazione dei progetti del PNRR e del pieno utilizzo dei Fondi Europei 2021-2027″.
Nell’augurarLe buon lavoro e nella speranza che possa affrontare con decisione la problematica rappresentata, le chiediamo a breve un urgente incontro.
Sicuri di ricevere pronta adesione e ringraziandola anticipatamente concludiamo facendo nostro quanto pronunciato dal nostro Segretario Nazionale, Francesco Prudenzano, a Palazzo Chigi nell’incontro Governo-Sindacati di qualche giorno fa: “…siamo dell’idea che i grandi temi di lavoro si possano risolvere con buona volontà e buon senso prima che attraverso fattori economici e sociali”.