La Sicilia devastata dall’emergenza incendi. Musumeci: “Intervenga la Protezione civile nazionale”. Coldiretti: “E’ un progetto criminale”. Ugl e Sadirs: “Omissioni della Regione e della Guardia Forestale”.
La Sicilia brucia, devastata dal fuoco. E non per le fiammate di caldo africano che imperversano. Quasi sempre gli incendi sono appiccati dolosamente da mani ignote. Il presidente della Regione, Nello Musumeci, li definisce “delinquenti”, e poi invoca “il carcere a vita per i piromani”. E lo stesso Musumeci, per fronteggiare l’emergenza, ha proposto una riunione urgente dell’Unità di crisi nazionale della Protezione civile e l’impiego dei soldati dell’Esercito nelle campagne dell’isola. E il presidente afferma: “Abbiamo deliberato la richiesta dello stato di calamità, ma temo che a Roma non abbiano ancora compreso la gravità della situazione. Quanto agli incendi, abbiamo impegnato tutti i nostri uomini e mezzi. Ma da soli, di fronte alla tracotanza dei piromani, possiamo fare ben poco. Ci vorrebbe la galera a vita per questi delinquenti” – conclude. L’allarme fuoco e fiamme in Sicilia è rilanciato da Coldiretti, che denuncia: “Siamo di fronte ad un progetto criminale che sta distruggendo tutta la Sicilia. Non è possibile assistere a questa devastazione continua che evidentemente nasconde interessi. Oltre mille incendi da gennaio in poi in rappresentano una situazione incancrenita. A rischiare non sono solo gli agricoltori. Infatti, gli incendi lambiscono anche i centri urbani, provocano panico e lo spopolamento delle aree interne. Complessivamente negli ultimi giorni in Sicilia, considerando anche il più piccolo focolaio, ci sono stati quasi 150 incendi”. Poi Coldiretti prospetta dei rimedi, e spiega: “Sono circa 400 gli imprenditori agricoli della Coldiretti che hanno aderito alla campagna avviata per porre un freno al fuoco con segnalazioni e azioni di spegnimento, ma la situazione è ormai in piena emergenza e per questo occorre agire con piani di prevenzione efficaci. Oltre al costo degli interventi per l’emergenza, il fuoco causa la perdita di biodiversità per danni alla fauna e alla flora. Nelle aree incendiate sono impedite tutte le attività umane tradizionali, agricole e del bosco, come la raccolta della legna e dei piccoli frutti, a cui si sommano le difficoltà a carico del turismo e dell’agriturismo per il calo delle presenze nelle aree coinvolte”. Ed ancora in riferimento all’emergenza incendi in Sicilia, i sindacati di Ugl e Sadirs puntano il dito contro la Regione e il Comando della Guardia Forestale, perché ancora mancano i direttori delle operazioni di spegnimento, istituiti per legge dal governo Conte, e dei quali il presidente Draghi ha sollecitato di recente l’attivazione. In una lettera che Fulvio Pantano e Carmelo Raineri del Sadirs, e Gerlando Mazza ed Ernesto Lo Verso dell’Ugl, hanno inviato anche al presidente del Consiglio e al ministro dell’Interno, i sindacati spiegano: “Se durante uno spegnimento di incendi, visto che i direttori operano in responsabilità, oltre a dover rispondere di eventuali danni ambientali e materiali, ‘ci scappa il morto’, a finire di fronte all’Autorità giudiziaria come imputato non ci vanno né i politici, né i burocrati, ma il personale che ha svolto le funzioni di direttore con l’aggravante di averlo fatto senza esserne abilitato”.
Angelo Ruoppolo (Teleacras)