“La storia di tutte le storie” è il racconto di un viaggio che Arlecchino, Pulcinella, Colombina e Balanzone compiono alla ricerca de ”L’Uomo che non c’è”. Durante il viaggio i quattro protagonisti saranno aiutati da Pierrot e da “Il Bambino sperduto”, mentre verranno ostacolati dai cattivi, Pantalone e Smeraldina. Il viaggio toccherà molte tappe: il paese delle paure, il mercato delle parole, l’ospedale, ecc. Arriveranno poi sulla luna e lì, vedendo il perfido Pantalone che imperversa sulla terra, decideranno di tornare indietro per contrastare la perfidia del loro avversario. Lo spettacolo – tratto da Gianni Rodari (adattamento di Attilio Marangon e Roberto Gandini), con la regia di Roberto Gandini,sarà in scena dal 21 novembre al 1 dicembre al Teatro India. Musiche di Roberto Gori. Protagonisti gli attori del Laboratorio Teatrale Integrato Piero Gabrielli: Jessica Bertagni, Maria Teresa Campus, Fabrizio Lisi, Edoardo Maria Lombardo, Gabriele Ortenzi, Daniel Panzironi, Fabio Piperno, Giulia Tetta, Danilo Turnaturi.
Il testo è considerato il capolavoro teatrale di Gianni Rodari.Viene scritto nel 1976 in collaborazione con un gruppo di artisti di primissimo piano: Emanuele Luzzati, Gianni Fenzi, Angelo Corti, Mara Baronti, Sebastiano Tringali, ecc, Il gruppo crea le premesse di questo capolavoro improvvisando con i bambini delle scuole elementari di La Spezia all’interno di un laboratorio del Centro Alliende durato diversi mesi. Lo spettacolo viene ripreso al Teatro di Roma nella stagione 1977/78, prima a Villa Borghese e poi all’Argentina sotto la Direzione Artistica di Luigi Squarzina, sempre per la regia di Gianni Fenzi e vede presente oltre a Sebastiano Tringali ed altri attori, un giovanissimo e debuttante Sergio Castellito. “La storia di tutte le storie” ha segnato dunquel’inizio dell’attività del Teatro Ragazzi all’interno del Teatro di Roma.
Rodari scrive in una nota al testo “… ho sempre creduto… che il teatro deve nascere a teatro. Scrivere un testo teatrale non è come scrivere una favola. Non basta il vocabolario.” e poi, lamentando la fretta con cui aveva dovuto consegnare il testo definitivo “…posso dichiarare che “La storia di tutte le storie” non si può considerare un testo teatrale finito, ma piuttosto la materia prima per un testo teatrale per l’immaginazione… di un regista, o di una compagnia teatrale, o di un gruppo di ragazzi messi in grado di usarne liberamente.” Io credo che la forza di questa favola teatrale stia proprio nella sua presunta incompiutezza. Il teatro è sempre un’opera incompiuta, che si completa solo nel momento in cui viene messa in scena, e che si definisce con le invenzioni degli attori e con lo sguardo del pubblico. Rodari ci permette di maneggiare il testo “senza cura” “usandone liberamente”. Ci dà il benvenuto nel mondo della fantasia in cui una scopa si trasforma in un cavallo, o dove una parola detta per ridere, può diventare il contrario del suo significato. Con il lasciapassare rodariano entriamo nel mondo del gioco, nelle coniugazioni fantastiche del “facciamo che io ero” che ci permettono di assumere tutte le identità possibili e condividerle con il pubblico.
Il lavoro della Piccola Compagnia è iniziato quindi prendendo alla lettera il consiglio di Gianni Rodari “Usarne liberamente!”. Iprimi incontri sono avvenuti in compagnia dei bambini di tante scuole elementari romane a cui è stato domandato: “E dopo essere stati nel Paese delle paure e nel mercato delle parole, i nostri amici in che paese arrivavano”? Le improvvisazioni che ne sono scaturite hanno fatto nascere “Il paese di Internet” dove Arlecchino, Colombina, Pulcinella e Balanzone, si salvano da Pantalone che si è travestito da virus informatico.
“Spesso nel presentare gli spettacoli – afferma Roberto Gandini, coordinatore artistico del Laboratorio Teatrale Integrato Piero Gabrielli – abbiamo affermato che gli attori della Piccola Compagnia, con e senza disabilità, sono accomunati dalla passione per il teatro e fra di loro non ci sono differenze. Forse nel caso di questo spettacolo possiamo dire invece che le differenze ci sono, le abbiamo cercate e sono state messe a disposizione dei vari caratteri delle maschere della commedia dell’arte. Certo le maschere del teatro di Rodari non sono quelle dei canovacci rinascimentali, né quelle dei testi goldoniani o gozziani. Non hanno pulsioni sessuali, non intrallazzano in nessun intrigo, nascono surrealisticamente dalle uova e affrontano gli ostacoli della vita con ingenuità e acume, imparando da sole come ci si comporta nel mondo, come si sta con agli altri, come si affrontano le paure. Questo avviene utilizzando sia il registro comico, sia quello poetico, che permette ai nostri “attori sensibili” di condividere con il pubblico, la voglia di ridere delle difficoltà della vita. Spero che il giovane pubblico, che vedrà “La storia di tutte le storie” al Teatro India, si diverta quanto ci siamo divertiti noi nel prepararla, sono anche curioso di scoprire come reagirà a scene come quella de “la zattera” dove accade che Pantalone e Smeraldina respingano i naufraghi – Arlecchino e i suoi amici – che cercano di salvarsi dalle insidie del mare. Qualcuno potrebbe ipotizzare che Gianni Rodari avesse la palla di vetro, o che sia ancora vivo e scriva in incognito, oppure, ed è la più probabile, che le belle storie hanno sempre qualcosa da raccontare, a chi le vuole veramente, sentire”.
Il Laboratorio Teatrale Integrato Piero Gabrielli, che vede al lavoro una compagnia di giovani composta da normodotati e diversamente abili, è un progetto che dalla sua nascita a oggi ha coinvolto 279.018 ragazzi di cui 84.347 con disabilità, 4.369docenti, 821 scuole, 812 teatranti, 196.670 spettatori. Il Laboratorio Gabrielli è una realtà che dal 1994 fa scuola sul tema dell’inclusione attraverso il teatro ed è stata fra le prime esperienze italiane nell’ambito del teatro sociale. Il rapporto creato con la scuola è tale che la maggioranza delle attività si svolgono all’interno degli orari curricolari, e in collaborazione con tutti i docenti. Il laboratorio è riuscito a mettere in pratica il principio di inclusione che da molti viene sbandierato come un vessillo, ma che spesso rimane tale.
Il Laboratorio Teatrale Integrato Piero Gabrielli è un’attività promossa, finanziata e organizzata da Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale, dall’Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio e dal Teatro di Roma.
La Piccola Compagnia del Piero Gabrielli è formata da interpreti, con e senza disabilità, giovani attori che hanno acquisito esperienza teatrale all’interno dei progetti del Laboratorio e che hanno preso parte agli spettacoli Prodotti dal Teatro di Roma.
orari spettacolo
giovedì 21 e venerdì 22 ore 10.30 biglietto – 5 euro
da lunedì 25 a venerdì 29 novembre ore 10.30 biglietto – 5 euro
sabato 23, domenica 24, sabato 30 e domenica 1 dicembre ore 16.00 biglietto – 5 euro
età dai 5 anni
produzione Teatro di Roma – Teatro Nazionale – Piccola Compagnia del Piero Gabrielli