Il governo Schifani conclude l’accordo di fine anno con lo Stato: i dettagli sulla trattativa. Insorgono i deputati di De Luca: presentata la prima mozione di sfiducia della legislatura.
La Regione Siciliana ha ottenuto dal governo nazionale 200 milioni di euro per il 2022 “una tantum” come forma di ristoro per gli svantaggi finanziari che la Sicilia è stata costretta a subire per la mancata attuazione di alcune prerogative dello Statuto. E poi, soprattutto, l’impegno del Ministero dell’Economia a garantire alla Regione 650 milioni di euro a regime, a decorrere dall’anno prossimo, per sanare la vertenza determinata dal mancato versamento da parte dello Stato di una parte delle accise petrolifere come compensazione per l’aumento della compartecipazione della Regione alla spesa sanitaria, che nel 2007 è aumentata dal 44,8 al 49,11 per cento. Si tratta di un accordo di fine anno firmato tra Stato e Regione, tramite cui il governo Schifani intende risolvere un contenzioso con Roma insorto da tempo. E’ stato Gaetano Armao, vice presidente e assessore all’Economia nel governo Musumeci, ad accelerare la trattativa sulla compartecipazione sanitaria: lo scorso aprile il tavolo tecnico tra ministero all’Economia e Regione Siciliana ha quantificato in 650 milioni di euro all’anno la somma dovuta dallo Stato alla Sicilia per quell’aumento non compensato con il versamento di parte delle accise. Tale somma, moltiplicata per i 15 anni intercorsi dall’aumento della compartecipazione alla spesa sanitaria, ammonta adesso, complessivamente, ad oltre 9 miliardi di euro. E il vice presidente della Regione, Luca Sammartino, commenta: “L’accordo con lo Stato rappresenta una svolta per il bilancio della Regione. Si vedrà il prossimo anno in che forma il governo Meloni assegnerà alla Regione i 650 milioni di euro. Dopo 15 anni, per la prima volta, c’è un governo regionale che ha ottenuto dei risultati concreti: l’intesa, infatti, non riguarda solo i 200 milioni di euro ma prevede altri benefici economici per la Regione Siciliana anche nel 2023 e negli anni successivi. Inoltre, è stabilito il principio che lo Stato deve rivedere il meccanismo di partecipazione della Regione alla spesa sanitaria” – conclude Sammartino. Non condividono affatto tale impostazione i deputati regionali di Cateno De Luca, che hanno presentato la prima mozione di sfiducia della legislatura contro Renato Schifani. E De Luca spiega: “E’ stata svenduta la Sicilia agli interessi unilaterali dello Stato Italiano. Il governo regionale ha accettato in via forfetaria e a titolo definitivo la somma di 200 milioni di euro per l’anno 2022. Si tratta inoltre di un accordo stipulato in assenza di una delibera di giunta che ne autorizzasse la trattativa. E’ stato un mero accordo privato tra Schifani e Giorgetti. E con questo accordo la Regione rinuncia definitivamente ad oltre 9 miliardi di euro per avere da parte dello Stato appena 200 milioni di euro. E appare evidente che questa erogazione sia effettuata ‘una tantum’ soltanto per consentire al presidente Schifani di approvare il bilancio della Regione dell’anno 2023 e per tamponare la bocciatura da parte della Corte dei Conti del giudizio di parifica del rendiconto di bilancio 2020”.
Giuliana Miccichè