Legambiente Sicilia, che gestisce la Riserva Naturale Isola di Lampedusa, denuncia che in questi giorni si è aggravata l’emergenza ambientale per il mancato smaltimento dei barconi utilizzati dai migranti e accumulati al porto di Lampedusa: decine di relitti semi affondati, rifiuti sparsi ovunque, un grosso peschereccio in metallo ieri ha rotto gli ormeggi e da stamattina si è arenato nei pressi della spiaggia demaniale di Cala Palme.
Legambiente ricorda che tutto l’ambito marino circostante l’isola, compreso il porto, è vincolato dall’Unione Europea come Zona di Protezione Speciale per l’elevato valore naturalistico e quindi il degrado ambientale che si sta verificando ormai da mesi costituisce anche violazione delle norme comunitarie di protezione dei Siti Natura 2000.
È stato chiesto al Ministero della Transizione Ecologica, alla Prefettura di Agrigento ed alla Guardia Costiera un immediato intervento di rimozione e bonifica e di verifica delle conseguenze ambientali di quanto accaduto.
Ed è stato presentato un esposto anche alla Procura della Repubblica di Agrigento per accertare come mai i barconi non siano stati rimossi per tempo e come mai, successivamente al sequestro, non vengono messi immediatamente in sicurezza almeno con la bonifica dagli idrocarburi e da altri rifiuti e collocando barriere, spanne assorbenti ed altri presidi a fini di prevenzione.