Con una nota inviata al Commissario ad Acta, l’Ing. Salvatore Cirone, ed agli enti che si occuperanno di verificare la validità e la regolarità del Piano Regolatore Generale di Lampedusa e Linosa, i consiglieri del gruppo di opposizione hanno chiesto l’annullamento in autotutela della Delibera del Commissario ad Acta con i poteri del Consiglio Comunale n. 03 del 11.03.2021 avente – appunto – ad oggetto “Adozione del PRG e presa d’atto della procedura di valutazione del Rapporto Ambientale e avvio della pubblicazione relativa alla V.A.S. ai sensi dell’art.14 e seguenti del D.Lvo 3 aprile 2006 n.152 e ss.mm.ii.”.
Una relazione di tredici pagine per spiegare innanzitutto che la delibera è illegittima in quanto ha disatteso un provvedimento del 2007, deliberato dall’allora amministrazione De Rubeis, che approvava nuovi criteri di massima per l’elaborazione del PRG, e del quale il Commissario ad Acta non ha tenuto conto.
Oltre al fatto che non è stata garantita la partecipazione dei consiglieri comunali alla fase di adozione del PRG., secondo quanto disposto dalla legge 66/84 nel caso di interventi sostitutivi da parte del Commissario.
Ma al di là di questi aspetti di carattere procedurale ed amministrativo, la relazione evidenzia numerose carenze anche a livello tecnico, come ad esempio:
- Il parere sulle condizioni geomorfologiche del territorio rilasciato dal Genio Civile nel 2005 sul Piano del 2001 non è più valido in quanto non adeguato ai nuovi elaborati e alla nuova normativa;
- La cartografia utilizzata non è conforme alla Circolare DRU n. 2/2017 – del Dipartimento dell’Urbanistica dell’Assessorato del Territorio e dell’Ambiente – sulle direttive tecniche per l’informatizzazione degli strumenti urbanistici generali comunali;
- Negli atti concernenti la Delibera, vi sono riferimenti a normative abolite o superate (p.e. art. 20 LR 71/1978), uffici non esistenti da decenni (pretura, usl 58), istituti giuridici non più esistenti (p.e. commissione edilizia abolita dalla LR 5/2011-art.19, piani particolareggiati di recupero ex art. 14 LR 37/1985 aboliti da LR 17/1994-art.9 e LR 43/1994-art.11) e soprattutto non si tiene conto delle normative intervenute a partire dai primi anni 2000 (p.e. DPR 380/2001, Legge 326/2003, D. Lgs. 42/2004, Legge Regionale 16/2016, Legge Regionale 19/2020);
- Negli atti concernenti la Delibera non si tiene conto di diverse norme connesse e/o sovraordinate al PRG, come ad esempio: Piano di Gestione “Isole Pelagie”; Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo; Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto idrogeologico PAI; Piano paesaggistico;
E’ un PRG vecchissimo, la cui prima redazione risale al 1998, e che non rispecchia più l’attuale assetto territoriale, nonché le attuali esigenze del territorio, pertanto lo stesso oggi si presenta colmo di irregolarità di analisi urbanistica, di previsioni urbanistiche non più corrispondente alla realtà – ha dichiarato il capogruppo Filippo Mannino. Basti pensare che non si adegua al più recente Piano paesaggistico e al Pai. Si conferma che è vecchio perché non contiene la nuova aerostazione e connessi parcheggi inaugurati nel 2012 o la banchina portuale di Cala Pisana, o quando vincola l’area del “Centro d’accoglienza” a verde di rispetto, o ancora quando si rinviene una discarica in contrada Taccio Vecchio dove vi era quella storica ormai chiusa da moltissimi anni, e dall’altro si disconosce il CCR-Centro Comunale di Raccolta realizzato in contrada Imbriacola – ha continuato Mannino.
E poi ci sono alcuni aspetti che vanno valutati molto attentamente, come quando si inquadra l’unico polmone verde nei pressi del centro abitato – ossia l’area del vivaio forestale di Contrada Madonna – come zona B2 edificabile, a spregio di tutti i programmi ed i piani approvati sul contrasto alla desertificazione. Per non parlare poi del porto turistico di Cala Maluk che contrasta con PUDM e Piano Paesaggistico, o quando si prevede l’edificazione all’interno della fascia di inedificabilità dei 150 metri dal mare come nell’area della zona D di Cala Pisana, ed anche in alcuni punti del territorio identificati come zona B (B1) Guitgia e in alcuni casi in zona A.
Siamo convinti che il P.R.G. è fatto proprio male, è un Piano che non ha caratteri innovativi e di programmazione socio-economica e culturale, è un piano alla vecchia maniera, a dispetto della società urbana che oggi vuole essere protagonista consapevole del proprio futuro, non più costretta a soluzioni pensate 20 anni fa. Eppure non capiamo perché – nonostante sia passato tutto questo tempo – l’Amministrazione si ostini a perseverare con questo Piano obsoleto, che non vuole più nessuno e che non risolve i problemi del territorio. Come mai tutta questa caparbietà nel voler fare approvare a tutti i costi un PRG non più attuale ed attuabile?
Per tutti questi motivi abbiamo chiesto al Commissario ad Acta di annullare in via di autotutela, per illegittimità, la delibera di adozione del PRG, e se non riceveremo riscontro nel giro di qualche giorno siamo pronti a ricorrere ad interpellanze parlamentari fino ad arrivare al Tar – ha concluso il capogruppo Filippo Mannino.