Prima della sessione di bilancio, l’Assemblea Regionale approva la proroga alle concessioni balneari e i confini tra Agrigento, Favara e Aragona. Dettagli e interventi.
L’Assemblea Regionale Siciliana, prima di incamminarsi lungo il sentiero impervio della sessione di bilancio di fine anno, ha approvato due leggi particolarmente attese. La prima sui lidi balneari, e la seconda sui confini tra Agrigento, Aragona e Favara. Dunque, 32 voti a favore, 15 contrari e un astenuto, ed è stato semaforo verde alla proroga delle concessioni sul demanio marittimo fino al 2033. Il gruppo del Movimento 5 Stelle ha votato no alla legge che ha recepito una norma della finanziaria nazionale del 2018 che, a sua volta, ha previsto una deroga alla direttiva europea cosiddetta “Bolkestein” che, se applicata, avrebbe imposto alla Regione Sicilia di avviare i bandi di gara per assegnare la gestione delle spiagge quindi le concessioni del demanio marittimo. L’assessore regionale a Territorio e Ambiente, Toto Cordaro, spiega perché è stato un bene avere recepito la deroga alla direttiva “Bolkestein” e afferma: “Il governo Musumeci ha fortemente voluto questa legge perché la scadenza delle concessioni nel 2020 finiva per uccidere un comparto strategico della nostra economia. Questo comparto conta 100mila lavoratori ed era bloccato dal fatto che senza una prospettiva non aveva più accesso al mercato del credito. Con questa legge abbiamo recepito la norma votata dal governo giallo-verde, 5 Stelle – Lega. In Sicilia ci sono 2910 concessioni del demanio marittimo, nel 2019 ne abbiamo concesse 65. Non è vero quindi, come sostiene il Movimento 5 stelle, che non sarà più possibile accedere ad altri provvedimenti concessori. Aggiungo di più: se dovessero arrivare altre richieste, saranno valutate perché ci sono ancora spazi non occupati”. All’assessore Cordaro replicano i deputati 5 Stelle, che affermano: “Recepire la legge nazionale sul rinnovo tacito delle concessioni sul demanio marittimo, in modo così semplicistico, è stato un grave errore . Nella disordinata situazione siciliana, in alcune zone i privati la fanno da padrone nelle spiagge, in spregio ai più elementari diritti dei bagnanti. Non è raro che ai cittadini siano negati non solo l’accesso, ma anche la semplice vista del mare per interi chilometri di costa, come nel caso, ad esempio, della Playa di Catania”. E poi, con 46 voti a favore si è accesso il semaforo verde alla legge che regolamenta i confini tra Agrigento, Favara e Aragona, per i quali si è finanche svolto un referendum nei tre Comuni lo scorso 5 maggio 2019. E adesso? Adesso l’intero quartiere “Quattro Strade”, prossimo alla stazione ferroviaria di Caldare, sarà trasferito al Comune di Aragona. E Aragona cede al Comune di Favara una propria porzione nella zona industriale, in prossimità dell’ospedale “San Giovanni di Dio”. Inoltre, ancora ad Aragona sarà assegnata una parte della zona industriale ricadente in territorio di Favara, occupata dai cosiddetti “Rustici industriali”. Invece, il Comune di Agrigento cede al Comune di Favara il quartiere “Favara Ovest”. E lo stesso Comune di Agrigento acquisisce dal Comune di Favara la porzione di zona industriale che Aragona cede a Favara, quindi in prossimità dell’ospedale, e poi, sempre dal Comune di Favara, acquisisce una parte di contrada San Benedetto, limitrofa alla zona industriale.
Angelo Ruoppolo (teleacras)