L’Ati, l’assemblea territoriale idrica agrigentina, composta da tutti i 43 sindaci agrigentini, ha deliberato l’affidamento della gestione del servizio idrico ad un’Azienda speciale consortile tra gli stessi Comuni? Sì, ma al momento non vi è nulla di concreto. Infatti, l’Assessorato regionale ai servizi primari ha diffidato la stessa Ati agrigentina ad approvare al più presto il piano d’ambito e le procedure necessarie al ‘dopo Girgenti Acque’, altrimenti interverrà in sostituzione un commissario. La diffida è stata già notificata, e, tra l’altro, si legge: “Entro il prossimo gennaio 2021 tutti gli atti propedeutici all’affidamento, con particolare riguardo al piano d’ambito, siano adottati ed espletati ai sensi di legge. L’Ati compia ogni necessario e utile adempimento, nel rispetto della normativa vigente, per procedere alla redazione-aggiornamento del piano d’ambito, notiziando l’assessorato entro 30 giorni. Trascorso infruttuosamente il termine, si attueranno i poteri sostitutivi con la nomina di un commissario ad acta”.
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