Riprende campo il discorso (mai imterrotto) della vertenza dei lavoratori Forestali in Sicilia. Da giorni la comunità europea ha fatto sapere (per l’ennesima volta) che la Regione Siciliana rimane responsabile della precarietà perenne sui lavoratori forestali e che questa, deve prendere una volta per tutte la decisione di stabilizzare i lavoratori delle tre fasce di occupazione di legge.
Sacrosanta verità che si schianta contro il muro del governo regionale che a voce del suo assessore al ramo e cioè Tony Scilla, non lascia dubbi e incertezze sulle ragioni fattibili. – “Se la riforma verrà approvata, la Regione supererà la procedura di infrazione avviata da Bruxelles sull’eccessivo ricorso a contratti a termine fra i forestali. E su questo chiedo un’assunzione di responsabilità al Parlamento. Ma non posso non notare che ci sono avvocati che stanno speculando su questa situazione promuovendo ricorsi che i miei uffici mi dicono essere temerari. E pure i sindacati protestano per ottenere qualcosa che è impensabile senza avere le risorse”-
Parole pesanti e senza margine di dubbio che tutto ciò che si nota sui media tra ricorsi, articoli, dibattiti, convegni e sit-in sono soltanto perdite di tempo che alimentano speranza invane a migliaia di famiglie e lavoratori che sperano ancora che qualcosa possa cambiare. Stabilizzare per il governo regionale significa solo 120 e 180 giornate da svolgere in un anno non in modo continuo ma a singhiozzo, dunque con la corda al collo ancor più stretta di quella sin d’ora attuata…..