Libero Consorzio, il caso del sig. Puccio. Quando un dirigente si sostituisce al Medico del Lavoro. E poi quella commissione nata per valutare chi deve vaccinarsi o meno…

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La paura regna sovrana. Si intravede una certa superficialità quando si deve decidere su casi patologici assolutamente seri e drammatici. Una situazione simile è stata registrata all\’interno di una commissione specifica nata in occasione dell\’avvento Covid dove i medici devono decidere chi è soggetto a rischio per le vaccinazioni e chi no.

 

La vicenda del signor Puccio, che fra poco raccontiamo in un breve riassunto, è emblematica e invita a fare alcune riflessioni su come avviene la gestione del lavoro agile, su chi può deciderlo o meno.

Il signor Maurizio Puccio, 62 anni, funzionario del Libero Consorzio di Agrigento, da quando è iniziato lo smart working ha potuto usufruire di questa opportunità in quanto colpito da gravi patologie mediche.

Dopo tre anni di lavoro agile il sig.Puccio ha presentato lo scorso due gennaio la proroga per continuare a lavorare in modalità agile, grazie ad una legge che tutela i soggetti colpiti da gravi patologie. E dopo tre anni il sig. Puccio si è visto scrivere dalla dirigente (a tempo determinato grazie ad un avviso pubblico del febbraio 2022, sotto la lente di ingrandimento di qualche sindacato) Maria Antonietta Testone, donna dalla fulminante carriera, la quale ha risposto che \”l\’attività di sportello svolta dal dipendente è incompatibile con la modalità di lavoro agile. E siccome da parte dell\’Ente c\’è la disponibilità a trovare una soluzione, il lavoratore, trovandosi nella sede periferica dell\’Urp di Sciacca, potrà richiedere il cambio della mansione o il traferimento in altro settore  o ufficio le cui mansioni lavorative siano conciliabili con l\’attività  di smart working. Noi non possiamo cambiare il profilo\”.

Perchè tutto ciò?

Per quale motivo dovrebbe spiegare la Testone, il sig. Puccio da tre anni in lavoro agile, pur lavorando con la mansione di funzionario in modalità smart working, dal gennaio scorso non è più in modalità lavoro agile in quanto la stessa ha deciso che deve rientrare al lavoro, previo il cambio della mansione. In pratica la Testone sostiene che il Puccio dovrà inventarsi una mansione di lavoro dove non è adibito ad avere rapporti con il pubblico. Solo in questo modo, sostiene la Testone, potrà ritornare al lavoro agile. In 33 mesi questo problema non si è mai posto, come mai oggi torna di attualità?

Intanto il sig. Puccio, costretto a rientrare a lavoro, lo stesso giorno di insediamento si è sentito male ed è stato costretto al ricovero ospedaliero.

C\’è di più: il medico del lavoro del Libero Consorzio, dott. Antonino Fileccia, aveva già espresso dopo una accurata visita parere favorevole nei confronti del Puccio e che, quindi, lo stesso lavoratore, doveva rimanere in modalità lavoro agile.

Dunque la Testone si è anche sostituita al parere del medico del lavoro, che ha visitato il Puccio, sostenendo quanto scritto sopra.

Ci chiediamo se tutto ciò è possibile? Un dirigente a tempo determinato può sostituire il parere di un medico. Ovvio che il sig. Puccio si è rivolto all\’Ispettorato del Lavoro per avere chiarezza relativamente alla propria posizione.

Rimane assolutamente antipatico, senza che siamo entrati nel merito delle patologie che soffre il Puccio, il comportamento assunto dalla dirigente. Cambia mansione e torna subito a lavorare!

L\’Ispettorato del Lavoro, a questo punto, farebbe bene anche a valutare la posizione della dirigente a tempo determinato Testone per capire se tali circostanze possano essere messe in atto. La situazione è davvero imbarazzante.

Così come, in occasione dell\’avvento del Covid 19, è nata una \”apposita\” commissione che ha il compito di valutare chi deve essere vaccinato o meno a seguto delle patologie con le quali è costretto a vivere.

A fronte di queste importantissime decisioni da prendere (tanto qualsiasi decisione prendono non hanno responsabilità…) e cioè quando si deve far fronte a lottare con la vita e decidere per l\’esistenza altrui, sarebbe molto, ma molto più opportuno essere più consapevoli rispetto alle decisioni che dovranno essere intraprese e studiare i casi, uno per uno, con molta più profondità. E quando all\’interno di una commissione che esamina un caso difficilissimo si trovano pareri discordi, la situazione diventa assai complicata. Non basta dire: \”Farà il vaccino in località protetta…\” . Troppo facile, o pericoloso. Ma tutto ciò i medici, in quanto tali, dovrebbero saperlo meglio di noi.

Tanto, lo ribadiamo ancora una volta, loro non hanno alcuna responsabilità.

Per favore, non scherziamo con le cose serie.

 

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