Prorogata ancora l’ordinanza “stop” a Licata a tutela della salute pubblica a fronte dell’incendio al deposito di rifiuti. Invocata la dichiarazione dello stato di emergenza.
A Licata imperversa ancora la nube tossica sprigionata dalla combustione, anche di rifiuti speciali, nel deposito di stoccaggio dell’impresa “Omnia”, in contrada Bugiades, preda di un violento incendio divampato la notte tra sabato e domenica scorsi. Il vice prefetto di Agrigento, Elisa Vaccaro, si è confrontata in video – conferenza con l’assessore comunale a Licata, Angelo Curella. Ed è stato confermato lo stop a scuole, ville e spazi comunali, mercati, cimitero e manifestazioni pubbliche varie. Nel frattempo proseguono le operazioni di spegnimento dei cumuli di rifiuti, che covano come tizzoni. E la cappa di fumo, sospinta dal vento, si è spostata dalla città verso il mare. I Vigili del fuoco lavorano instancabilmente 24 ore su 24, con difficoltà a causa di spazi e accessi limitati alla struttura. Dalla Calabria, da Lamezia Terme, è giunto un canadair e da oggi voleranno nel cielo licatese anche degli elicotteri che bombarderanno il deposito con l’acqua. L’Amministrazione comunale, presieduta dal sindaco, Angelo Balsamo, con l’Arpa protezione ambiente e l’Azienda sanitaria, monitora l’evolversi della situazione, a tutela della salute pubblica. E all’Assemblea Regionale è stato accolto un ordine del giorno firmato dall’ex sindaco di Licata, e deputato del Movimento 5 Stelle, Angelo Cambiano, che impegna il governo ad adoperarsi per ridurre il rischio di un danno grave ai cittadini e alle imprese dell’area interessata dall’incendio, ad istituire un’apposita commissione di inchiesta e un tavolo tecnico con Assessorato alla Sanità e Arpa, e a dichiarare lo stato di emergenza. Cambiano sottolinea: “Quanto accade è di una gravità inaudita: decine di migliaia di persone sono barricate in casa. Le emissioni nocive sarebbero state notevoli e i danni molto ingenti”. E il capogruppo del Partito Democratico all’Assemblea Regionale, Michele Catanzaro, annuncia un’interrogazione al governo Schifani per attivare un’immediata azione di tutela ambientale per evitare rischi per la salute dei cittadini e per le produzioni agricole e zootecniche che sorgono nella zona, prevedendo dei ristori per produttori agricoli e allevatori danneggiati. E la deputata nazionale del Partito Democratico, Giovanna Iacono, coinvolgerà il ministro dell’Ambiente affinchè siano accertate le cause di quanto accaduto, e afferma: “Auspico che magistratura e forze dell’ordine possano chiarire se la vicenda abbia una matrice dolosa. In particolare è necessario che si accerti al più presto quali interessi si possano celare dietro un gesto criminale di tale portata, e se vi siano responsabilità da parte di chi era preposto ai controlli”.