Asp brava, Asp cattiva.
Sostanzialmente questa è la fine di chi, avendo grossi poteri in mano, prima nomina una persona a capo di un dipartimento e poi, magari, dopo due anni la sostituisce più per il fatto che è stata individuata una figura assolutamente professionale che non faccia rimpiangere il predecessore, che per quel senso di rotazione previsto dopo l’espletamento per alcuni anni.
La dottoressa Rosetta Vaccaro è molto incazzata con i vertici dell’Asp agrigentina. Dapprima nominata Direttore ff dell’Area delle Tossicodipendenze Dirigente del Sert in attesa che venisse espletato il concorso per ricoprire questo incarico; prima nove mesi e poi prorogata per ulteriori 9 mesi. Si ricordano diverse situazioni spiacevoli, una serie di contensiosi e nedici che da quel settore sanitario volevano scappare via a gambe levate. Passati i 18 mesi, il suo ruolto è stato ricoperto da un’altra persona.
Apriti cielo! Le sue guerre contro l’Asp si sono acuite in modo esponenziale. La sindacalista, che ama di più la tuta che camice e fonendo, non ci sta arriva anche a disconoscere i suoi superiori.
Beh, contenta lei, contenta lei…
Durante il Covid è nominata coordinatore delle Usca aziendali; di lei, medici ed infermieri in prima linea, conoscono il cognome e, forse, il nome. Mai una riunione, mai un incontro, mai una conoscenza con i propri lavoratori. Precisa di non voler essere disturbata da nessuno, se non per quesiti di natura esclusivamente tecnico scientifica.
Ha puntato le armi contro l’Asp e l’Ordine dei Medici di Agrigento, forse sfruculiata da qualcuno. Probabilmente. Con qualche certezza. Più si che no. Anzi, certo! Sfruculiata da qualcuno.
Ieri l’hanno fatta incazzare di nuovo; alla Vaccaro non le è stato consentire di paertecipare all’assemblea degli iscritti Cimo dell’Asp di Agrigento. Bonsignore e Spampinato lanciano strali ed hanno anche minacciato di ricorrere alle vie legali.
Ma tutte a lei capitano?