Lo scrittore Luigi Furini dedica un capitolo del suo libro “Volevo solo lavorare” al sindacalista Aldo Mucci

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Luigi Furini , giornalista e scrittore italiano, lavora ai quotidiani del gruppo giornalistico l’Espresso. Ha scritto alcuni libri di  successo, tra i quali  “Volevo solo lavorare”, edito dalla Garzanti editore, dove racconta la dura realtà di due milioni di italiani che hanno perso il lavoro (quasi a 50 anni) e non sono ancora in età pensionabile. Luigi Furini affronta un problema sempre più attuale nel mondo del lavoro: il mobbing, lo fa partendo dalla propria esperienza personale: è stato mobbizzato anche lui, e si è ritrovato con la scrivania nello sgabuzzino delle scope. Il libro racconta di un giornalista «scomodo» costretto a lavorare nello sgabuzzino delle scope. Cuochi e camerieri assunti e licenziati ogni due ore, centinaia di volte all’anno, con regolare tredicesima e quattordicesima e riposi non goduti. Ex manager che fanno i baristi o i baby sitter. Impiegati vittime del mobbing e costretti a scegliere tra antidepressivi, ansiolitici e Viagra. Dirigenti disoccupati che si tingono i capelli prima di un colloquio di lavoro, così sembrano più giovani. Fusioni bancarie che provocano migliaia di esuberi per gli over 50. Tre giovani dipendenti premiate dal datore di lavoro con una vacanza ai Caraibi, a patto che siano «gentili» con i clienti. Luigi Furini esplora un mondo che si rivela spesso tanto crudele e assurdo da diventare ridicolo. Furini nel suo libro racconta la storia “strabiliante” di Aldo Mucci, ex dirigente del settore minerario, poi alle dipendenze dell’Assessorato regionale industria, oggi stimato dirigente sindacale scuola.

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