E’ una interrogazione proposta dal Movimento 5Stelle , primo firmatario l’on. Giovanni Di Caro e rivolta all’Assemblea Regionale Siciliana. Ecco il testo:
“Premesso che:
il Presidente della Regione Siciliana ha recentemente dichiarato che “occorre potenziare l’attività di controllo sul territorio siciliano per garantire il rispetto della legge, eliminando le odiose sacche di lavoro nero o malpagato e tutte quelle irresponsabili omissioni che attengono alla sicurezza di chi opera nelle grandi aziende, ma anche nei piccoli esercizi commerciali”;
lo scorso giugno il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, aveva fatto notare, a proposito di Cassa integrazione che “stiamo sovvenzionando anche aziende che potrebbero ripartire, magari al 50%, e grazie agli aiuti di Stato preferiscono non farlo”;
l’allarme, in realtà, lo aveva lanciato il sindacato degli edili Fillea-Cgil, già il 30 marzo facendo notare che “l’informativa ai sindacati come atto interno senza obbligo di comunicazione all’Istituto potrebbe rappresentare l’inizio di una pratica furbesca che vedrà centinaia di aziende di fatto scavalcare gli obblighi di legge”;
secondo i dati forniti dall’Inps, le imprese che ad oggi hanno beneficiato impropriamente della cassa integrazione, durante l’emergenza covid sono 2.600;
un’audizione presso l’ufficio parlamentare di bilancio, lo scorso 28 luglio, ha mostrato una realtà finora intuita ma non ancora rivelata. Oltre un quarto delle imprese beneficiarie della cassa integrazione “da Covid” non ne aveva bisogno e, seppur a norma di legge, ha usufruito di una misura indebita. “Oltre un quarto delle ore è stato tirato da imprese che non hanno subito alcuna riduzione di fatturato” è l’analisi dell’Upb, che però non ha fatto una stima dei costi complessivi;
Considerato che:
cassa integrazione, fondi bilaterali e cassa in deroga sono state richieste finora da circa 553 mila imprese. Le ore effettivamente “tirate”, cioè realmente utilizzate, sono 536 milioni e, secondo i dati aggiornati al 13 luglio 2020 (relative ai mesi di febbraio, marzo, aprile e, parzialmente, di maggio per quanto riguarda gli anticipi delle aziende) hanno prodotto una spesa di 10 miliardi e 90 milioni di cui 5,728 miliardi corrisposti direttamente dall’IINPS e 4,362 anticipati dalle aziende;
la percentuale di ore utilizzate per Covid, ma senza cali di fatturato, è del 27% quindi, conferma l’Inps, si può quantificare in 2,7 miliardi l’ammontare di spesa che si sarebbe potuta risparmiare in presenza di un comportamento corretto;
l’emergenza ha consentito una elargizione della Cig con causale Covid-19 senza alcuna verifica, senza relazioni tecniche o accordi sindacali. L’estensione alle imprese con meno di 5 dipendenti ha reso ancora più ampia la platea e meno agevoli i controlli;
le risorse umane e strumentali della Regione Siciliana consentono di poter operare attraverso delle verifiche ex-post e individuare chi ha utilizzato illegittimamente lo strumento della cassa integrazione “da covid-19”.
Ritenuto che:
è già in fase di progettazione, in raccordo con l’Ispettorato nazionale del lavoro, il portale regionale delle attività ispettive che, oltre a rappresentare una preziosa banca dati, consentirà di informatizzare l’intero processo, monitorando costantemente i procedimenti avviati;
è in fase di studio anche la possibilità di destinare una percentuale delle somme incassate con le sanzioni comminate durante l’anno, al potenziamento delle azioni ispettive attraverso l’acquisto di specifici hardware o software finalizzati a potenziare i controlli.
Tutto ciò premesso, considerato e ritenuto,
per sapere:
quali iniziative stia intraprendendo, l’assessore in indirizzo, per l’individuazione di attività illecite legate all’utilizzo indebito della cassa integrazione ordinaria, fondi bilaterali e cassa integrazione in deroga”.