Ma ci sono o ci fanno? Piccole (ma grandi) storie di detrattori, pseudo giornalisti, bulli satiri, pseudo imprenditori e odiatori sociali

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In premessa mi preme augurarvi un sereno natale a tutti. Persone perbene, persone meno perbene, detrattori, finti comici, improbabili satirici, pseudo filosofi, pseudo giornalisti, pseudo imprenditori e per ultimo (fatto apposta) agli agrigentini che amano la propria città.

Quello che sta accadendo in queste ore è quasi incredibile. Anni e anni passati a buttare fango su una città che non lo merita sicuramente e che oggi, quasi per incanto, ti ritrovi questa gente che “salta il fosso” ed esprime giudizi assolutamente contrastanti e molto, molto propositivi.

Insomma, non si capisce se ti stanno prendendo per il culo o meno. Procediamo con ordine.

I peggiori detrattori di questa città, quella fanghiglia che ormai conosciamo bene (e che la città, nella sua totalità prova ripudio e schifo) dopo il concerto del Volo di ieri sera sono stati capaci di sovvertire il loro pensiero, ben saldo da almeno tre anni, volto ad offendere, denigrare, odiare, sputare e infangare Agrigento e i suoi abitanti (tutti mafiosi, o quasi…).

Dopo la melma che vomitano da tanto ieri sera (ma anche stamattina) si sono lasciati andare a commenti che conclamano definitivamente il proprio fallimento, la propria decadenza e il proprio essere inetti nei confronti di una città che purtroppo li ospita, gli da da mangiare e gli consente anche di fottere, rubare e scroccare.

Lo squallore di questi soggetti emerge quando scrivono che…”ieri sera è andato in onda un concerto capace di portare la magia della nostra città nelle case di mezzo mondo…”.

Altri hanno sottolineato come “Agrigento sia una Ferrari alla quale non siamo capaci di fare il pieno di benzina…” dimenticando che l’unico incapace persino a comprare un pacco di caramelle è proprio egli stesso.

Altri miseri sofisti, ovviamente, hanno accostato l’evento di ieri sera con la….cronica mancanza d’acqua. E quindi, hanno detto che l’evento è stato straordinario ma hanno voluto ricordare (ai distratti) che nella Città dei Templi manca l’acqua!!! Sti cazzi, direbbero a Trastevere!

Questa accozzaglia di essere umani ha fatto la stessa fine di quei giornalisti (?) che lo scorso agosto si sono presentati con tanto di microfoni all’ingresso dello spettacolo per azzannare quella fetta di popolo che ha avuto la fortuna di vedere il concerto. La loro penna sembrava un bazooka pronto a dilaniare il malcapitato che finiva sotto le loro grinfie. Il giornalista (?) pensava fra se e se: “Ora ti fazzu vidiri iu…”.

Purtroppo così non è stato. Alla domanda relativamente alle pellicce, una distinta signora rispose: “Ma scusi, lei vede qui attorno qualche pelliccia?”. Il giornalista (?), a quel punto, ferito dalla risposta che certamente non si aspettava, contrattaccò dicendo: “Mi scusi signora, ma sa che ad Agrigento manca l’acqua?”. A quel punto la distinta signora (sentendosi offesa nella sua intelligenza) senza tanti panegirici ma con tanti eufemismi, lo mandò a cagare con il sorriso sulla bocca. Ma lui, il giornalista (?) lo avrà capito?

E poi, che pena il satiro dei poveri, che ancora oggi nonostante le umiliazioni dettate dalle immagini di ieri sera, ha continuato (e continuerà) imperterrito a cercare di fare quella satira che, francamente, temiamo capisca solo lui (siete pronti per i 200 mila like e tanta, tanta, tanta solidarietà?).

E gli pseudo imprenditori (quelli che si sentono male perchè non hanno ricevuto i picciuli…) che contestano il concerto di ieri sera, proprio per il motivo di cui sopra. E dall’alto della loro ignoranza (senza offendere le capre…) si lasciano andare a commenti drammaticamente stupefacenti invitando i telespettatori a guardare altro invece del Volo. Con la stessa competenza che possa avere una persona con la terza media, la quale entra nei cantieri della Nasa e dice: “Adesso costruisco una navicella spaziale…). E nemmeno provano vergogna!

Ovviamente, e concludo, non manca quella serie innumerevole di miseri ruffiani che pur di incancrenire ancora di più una città già avvelenata, solidarizzano e “laikkizano” (libertà giornalistica…) i post dei peggiori detrattori che Agrigento e gli agrigentini perbene ripudiano e provano schifo.

Nella consapevolezza che il bello deve ancora venire (peggio per loro) Agrigento Capitale della Cultura sta nascendo sotto ottimi auspici, respingendo macumbe e immagini di bruttezze che, ahimè, sono ovunque, da Roma a Palermo, da Milano a Pantelleria (ciò non vuol dire…mal comune mezzo gaudio. Le sporcizie vanno tolte, le strade vanno rifatte e i bagni pubblici sono necessari). C’è un particolare, però; in quelle città non ci sono quei loschi figuri che con il proprio cellulare vanno nei sottopassi per far vedere le bruttezze per poi, come ieri sera, sostenere che “la magia di quelle immagini entrerà nella case di mezzo mondo…”.

Ed ecco nascere quel dubbio amletico:

Ma ci sono o ci fanno?

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