Disposta la confisca definitiva dei beni, per 100 milioni di euro, del “Re dei detersivi”, l’imprenditore palermitano Giuseppe Ferdico, già condannato per concorso esterno alla mafia.
La sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, su richiesta della Procura antimafia, ha proceduto, tramite la Guardia di Finanza, alla confisca definitiva del patrimonio di Giuseppe Ferdico, 65 anni, imprenditore palermitano leader nel settore dei detersivi a Palermo. Ferdico è stato condannato in appello a 9 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. A seguito del ricorso in Cassazione, la suprema corte ha rinviato gli atti alla Corte d’Appello, che non si è ancora pronunciata. Secondo le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, l’imprenditore avrebbe utilizzato, nella gestione della sua attività di commercializzazione di detersivi, anche risorse finanziarie di Claudio Lo Piccolo, figlio del boss Salvatore, e di altri esponenti del mandamento di San Lorenzo. L’imprenditore sarebbe stato, inoltre, titolare di immobili ad uso commerciale che sarebbero appartenuti alla famiglia mafiosa di Carini, e avrebbe immesso nelle proprie società 400 milioni di lire riconducibili alla famiglia dell’Acquasanta. Inoltre, all’atto dell’arresto di Provenzano e dei Lo Piccolo furono trovati dei “pizzini” il cui contenuto avrebbe avvalorato la contiguità di Ferdico alla mafia, a cui avrebbe garantito posti di lavoro e corrisposto periodicamente ingenti somme di denaro come ripartizione degli utili. Sono state confiscate quote societarie di 6 imprese operanti nel settore della maxi distribuzione di detersivi, proprietarie di 4 complessi immobiliari a destinazione commerciale (ipermercati) e industriale (centro distribuzione merci), con sedi a Palermo e Carini. Poi 4 conti correnti, 13 terreni, 16 appartamenti a Palermo, 2 ville di lusso in località Tommaso Natale e Sferracavallo, per un valore complessivo attualmente stimato in oltre 100 milioni di euro.