Manager, finanziaria e Province

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Le attuali incombenze nell’agenda di governo: le nomine dei manager della Sanità, la finanziaria e la riforma delle Province con il voto diretto: l’intervento di Schifani.

Il presidente della Regione, Renato Schifani, interviene nel merito delle prime e attuali tre incombenze nell’agenda di governo, ovvero la nomina dei manager della sanità, la finanziaria e la riforma delle Province. In riferimento ai direttori generali delle Aziende sanitarie e ospedaliere, a fronte delle mancate nomine entro il 31 ottobre, gli incarichi dei commissari sono stati prorogati fino al 31 gennaio 2024. E sulla proroga spiega: “Vi è stata la condivisione di un principio importante: i manager nominati avrebbero dovuto attingere ad albi vecchi e non aggiornati per scegliere direttori sanitari e amministrativi. Ed è un fatto oggettivo che nessuno può contestare. Tutte le forze politiche hanno condiviso questa realtà. Non ci sono state pressioni né trattative su nomi o numeri. Non ho trattato con nessuno. C’è stato un confronto franco tra loro ma nessuna tensione”. E propone: “Sulla meritocrazia valuterò l’opportunità, a questo punto, di proporre al governo nazionale che la scelta dei manager avvenga su base nazionale mediante pubblico e rigoroso concorso”. Poi, in riferimento alla riforma delle Province, attualmente in stallo all’Assemblea Regionale, Schifani ribadisce: “Sulle Province andremo avanti. Abbiamo ricevuto delle rassicurazioni dal ministro Calderoli e inoltre il governo nazionale non ha mai manifestato alcuna contrarietà alla cancellazione della legge Delrio in esame da parte del Parlamento nazionale. C’è un via libera implicito, corroborato anche dalle dichiarazioni di diversi leader nazionali favorevoli al ritorno dell’elezione diretta nelle Province. Il nostro disegno di legge all’Ars sta seguendo un iter normale. Dopo la commissione Bilancio andrà in Aula. Evidenzio inoltre che il governo nazionale non ha impugnato la nostra legge che autorizzava la proroga degli attuali commissariamenti nelle Province. E ricordo che in quel testo è contenuto un chiaro riferimento alla volontà di tornare al voto diretto. Si potrebbe votare in concomitanza con il voto amministrativo nazionale oppure scegliere di accorpare la consultazione con le Europee ottenendo così anche un considerevole risparmio in termini di risorse”. Infine, sulla Finanziaria, attesa in Assemblea dopo l’ok al Rendiconto 2022 e al Bilancio di previsione 2024 – 2026, il presidente della Regione assicura massima celerità verso l’approvazione entro il 31 dicembre, e, dopo il rinvio in giunta, prospetta: “Il rinvio è stato soltanto un fatto tecnico. Di fatto è la mia prima manovra e desideravo inserire quelle disposizioni che ho annunciato nel mio intervento all’Ars sull’emergenza incendi. Ci sarà un rafforzamento delle misure contro i roghi, che da solo vale circa 11 milioni di euro, e ci sarà anche la ricapitalizzazione delle società partecipate. Il valore di queste e di altre piccole modifiche dovrebbe aggirarsi sui 25 milioni di euro: completeremo così una manovra già impostata e per la quale sono soddisfatto. E’ una legge di stabilità di stampo liberale, che guarda allo sviluppo e che tampona tanti problemi ereditati”.

Giuliana Miccichè

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