Non più di qualche mese addietro un quotidiano nazionale (che non riceve finanziamenti) ha pubblicato un articolo (riguardante la nostra bellissima e martoriata terra) che ha fatto storcere il naso e intimidito anche i più temerari.
Rappresentando uno dei titoli più falsi della storia del giornalismo italiano il piccolo e straordinario Comune di Ioppolo Giancaxio, sostanzialmente, veniva dipinto, colpito e affondato come un centro dove la mafia regna indisturbata, dove i delinquenti sono sempre in costante aumento e dove nella sottostante terra venivano nascosti e bruciati quintali di materiali pericolosi. Tale situazione avrebbe creato disagi, malessere e indiscutibili perplessità sanitarie relative a decine di migliaia di persone (molte di più rispetto agli abitanti del piccolo Comune ioppolese).
Un piccolo mistero che però è stato subito svelato. Sembrerebbe, a leggere quell’articolo, che anche migliaia di agrigentini (di Agrigento…) sarebbero state vittime dagli episodi denunciati.
Il titolo di quell’articolo tirava fino al collo anche i giurgintani purosangue; recitava testualmente: “Una nuova terra dei fuochi a pochi passi dalla Valle dei Templi”.
Artefici di questa straordinaria iniziativa un “giornalista” e il direttore regionale di Legambiente, signorina Claudia Casa. La stessa, oggettivamente, aveva lanciato un grido d’allarme su un impianto di compostaggio (terra dei fuochi) poco distante (meno di un chilometro) dal piccolo Comune agrigentino.
Al di la della presunta defezione dell’impianto, ciò che colpi (e ferì) una intera città, Agrigento, è stato quel miserabile titolo; accostare la terra dei fuochi a Ioppolo Giancaxio e accostarla alla Valle dei Templi comporta per un giornale un richiamo sicuramente diverso; in conseguenza di ciò esiste la possibilità che si riesca a vendere qualche copia in più. E per un giornale scevro da ogni finanziamento non è roba da poco. Occorre sottolineare, però che i “pochi passi” dalla terra dei fuochi alla Valle dei Templi corrispondono geograficamente a quasi venti chilometri di distanza!
Aspettando il minuzioso lavoro che la magistratura sta portando avanti sulla presunta “terra dei fuochi”, non possiamo, però, non fare alcune considerazioni che coinvolgono direttamente la direttrice regionale di Legambiente, signorina Claudia Casa. La stessa, forse non preoccupandosi più di tanto dell’aria che si respira a Ioppolo Giancaxio, ha comprato un appartamento (dove vive) proprio nel piccolo centro avvolto, presumibilmente, da tanto veleno.
Ci troviamo dinnanzi ad un caso di masochismo? Non ci è dato sapere. Una cosa è certa: si può anche ricercare il piacere attraverso il dolore; ma questo tipo di dolore (respirare aria cancerogena, diciamolo chiaramente) in molti casi porta direttamente al camposanto. C’è poco da stare allegri!
E’ pacifico che ognuno della propria vita può fare ciò che vuole. Diventa assai antipatico, però, coinvolgere e mettere a rischio la salute di migliaia di persone provenienti non solo dai “pochi passi” della Valle dei Templi ma anche da altri Comuni limitrofi a Ioppolo Giancaxio. Il tutto, inevitabilmente, a seguito del grido lanciato qualche mese addietro dalla stessa direttrice Casa che ha avuto il supporto dal quel giornalista.
Migliaia di persone giungeranno il prossimo 1 giugno nella “terra dei fuochi” per partecipare e gustare magnifici panini imbottiti di ottima salsiccia, cipolla, patatine e tanto altro in occasione della manifestazione denominata “Mangia e Passia”. Per un’altra singolare coincidenza, come in occasione dell’acquisto della casa, anche in questa circostanza è scesa in campo (ormai da alcuni anni) la direttrice di Legambiente che organizza e rappresenta l’associazione del cigno verde per lo street food a Ioppolo Giancaxio.
Ci chiediamo, visto il presunto pericoloso inquinamento dell’aria che avvolge Ioppolo Giancaxio, quale tipo di aria respireranno coloro i quali azzanneranno paninazzi con salsiccia e brischetto di maiale nel corso dell’evento “Mangia e Passia”. Quali rischi corrono?
Se il grido d’allarme lo ha lanciato la stessa organizzatrice della manifestazione (infaticabile soggetto che fa di tutto per salvaguardare la salute e soprattutto i polmoni delle persone), è opportuno raggruppare in un ambiente così a rischio tanti involontari protagonisti che hanno il solo “torto” di apprezzare tanta buona carne di maiale?
Con un pizzico di preoccupazione giriamo il grido d’allarme al primo ufficiale sanitario del Comune di Ioppolo Giancaxio nella persona di Giuseppe, Angelo Portella. Anche lui, così come la direttrice Claudia Casa, non solo ha il dovere di salvaguardare la salute dei propri concittadini ma nello stesso deve far di tutto per non metterla a repentaglio.
Così come anche noi, attraverso il nostro lavoro, abbiamo il dovere morale (come ha fatto la direttrice Casa qualche mese addietro) di informare la gente da eventuali pericoli che possano nuocere alla propria salute.
Ci faccia sapere signor sindaco quali provvedimenti intende adottare e soprattutto quali adempimenti di legge in materia di sanità verranno posti in essere al fine di garantire a “migliaia di persone” la certezza che nel Comune da lei amministrato, il prossimo 1 giugno si possa respirare aria pulita mentre “si mangia e si passia”.
Faccia presto!
Fake news la prima notizia del quotidiano nazionale che definiva Joppolo terra dei fuochi. Fake news quella di oggi che esprime preoccupazione per l’aria che si respira a Joppolo. Non possono essere gli articoli di giornali, nè suoi, nè del quotidiano nazionale a mettere in dubbio la salubrità dell’aria. Caro direttore, venga a verifivìcare e poi scriva su quello che ha trovato. Non faccia come l’altro giornalista!
Vedi caro Marcello (???), devo perdere minuti preziosi della mia giornata per rispondere al tuo commento nel quale tu vorresti far passare il sottoscritto per uno che inventa di sana pianta articoli e titoli di ogni genere. Ma paradossalmente (non ti faccio fare cattiva figura, anche se il lettore è molto attento…) nello scrivere una cazzata non hai fatto altro che (involontariamente) dare ragione al sottoscritto che tu, invece, nel tuo buon cuore, volevi fare apparire come bugiardo. Ho dovuto togliere la foto di un meraviglioso paninazzo con salsiccia e cipolla per pubblicare l’articolo e soprattutto il titolo di quel quotidiano nazionale dove si evince, inesorabilmente, che dici bene quando scrivi “fake news la prima notizia del quotidiano nazionale che definiva Ioppolo terra dei fuochi”. In effetti anche tu ti sei accorto dell’enorme castroneria che è stata scritta, con l’aggravante che è stato accostato l’impianto di compostaggio incriminato a pochi passi dalla Valle dei Templi.
Lo vedi che sono bravo? Lo vedi, con carte alla mano, che invece di mandarti a quel paese dico che sei stato esemplare quando hai scritto il commento?
Anche se, in fondo, visto che il lettore oggi è molto attento, non so se fosse stato più opportuno mandarti a quel paese e non farti una figura di… leggendo l’articolo di quel quotidiano nazionale.
Poi scrivi: “Direttore, non faccia come l’altro giornalista!”. Non ci penso nemmeno!!!!!!!!!
N.B. Avrei tanta voglia (come mi chiedi) di verificare personalmente su quello che troverei a Ioppolo. Purtroppo non conosco nemmeno quale strada intraprendere con la mia auto per arrivare nel piccolo Comune agrigentino. Potresti darmi una mano di aiuto, per favore?
Caro direttore, la ringrazio per non aver ceduto alla tentazione (mandarti a quel paese). Il mio commento non metteva in dubbio l’esistenza dell’articolo del quotidiano nazionale, definito da me fake news, tutto, senza entrare nei particolari. Quello che andava verificato è lo stato della salubrità dell’aria che il primo giugno troveranno i visitatori di Joppolo, al di là della propaganda positiva o negativa che gli articoli possono fare al paese. Se si chiede l’intervento del sindaco ( “Ci faccia sapere signor sindaco quali provvedimenti intende adottare e soprattutto quali adempimenti di legge in materia di sanità verranno posti in essere al fine di garantire a “migliaia di persone” la certezza che nel Comune da lei amministrato, il prossimo 1 giugno si possa respirare aria pulita mentre “si mangia e si passia”.), indirettamente si vuole dare credito alle fesserie raccontate dal fatto quotidiano? Meno male che chi viene a Joppolo sa cosa trova e non ha bisogno di essere convinto della salubrità della sua aria.