In questi ultimi giorni di campagna elettorale voglio rendere edotto il popolo agrigentino che eleggerà per i prossimi cinque anni il nuovo Sindaco.Mi preme chiarire che la narrazione raccontata in maniera compulsiva da Lillo Firetto è una polpetta avvelenata per i cittadini che va al di là della competizione elettorale,io invece ho un unico interesse:la verità delle cose,lo dice Marco Vullo Presidente della commissione bilancio e Assessore designato nella squadra di Franco Miccichè.
“Mi chiedo se ancora una volta i video-spot e leggendo l’incipit di questa propaganda continua e autocelebrativa da parte dell’attuale Sindaco quanto ci sia di vero. “Agrigento non ha debiti. Ecco come. Riduttivo chiamarlo cambiamento, è una rivoluzione, da ente prossimo al dissesto a ente virtuoso.”
Con queste parole inizia il sogno Firettiano, di un Comune, Agrigento,ormai sulle ali dell’entusiasmo ed esempio per gli altri comuni.Strano che da Presidente della commissione bilancio come tanti colleghi in questi 5 anni non ci siamo accorti di Agrigento comune virtuoso, forse i debiti e le rateizzazioni per il Sindaco Firetto sono crediti e virtuosità?
Vorrei capire unitamente agli agrigentini come d’incanto Agrigento sia diventato un ente locale virtuoso,nella famosa operazione finanziaria e contabile con l’armonizzazione dei debiti attraverso procedure previste dalla legge si sono spalmati i debiti di circa 40 milioni di euro in trent’anni.
Ogni anno il comune deve accantonare circa un milione e quattrocento mila euro,tagliando servizi essenziali sulle mense scolastische,rette di asili e altri tagli lineari che si riverberano negativamente sul funzionamento e gli aiuti ai meno abbienti.
E questa è una rivoluzione? Se aggiungiamo altri mutui accessi con la Cassa depositi e prestiti circa 33 milioni di euro e altri 20 milioni per pagare fornitori e insoluto degli anni passati, abbiamo un quadro tutt’altro che normalizzato e sereno.
E ancora rimane da recuperare dei debiti di circa 5 milioni con la regione per i vari passaggi tra Ato e Srr con la contestuale riduzione dei trasferimenti finanziari tra regione e comune, conti alla mano si dimostra che i video-spot di Firetto non hanno trasformato il comune in una macchina da guerra.
La fotografia è opposta a quella che descrive l’amministrazione e i cittadini vedono chiaramente in che stato è ridotta la città.
Anche sui precari in carico al Comune,oggi stabilizzati 182 unità,il processo di stabilizzazione che è stato concluso nel dicembre 2019, voglio ricordare che attraverso norme nazionali e regionali,già ben 160 comuni hanno portato a termine questo iter prima di Agrigento, che è stata determinante l’opposizione che ha rinunciato a presentare emendamenti e per senso di responsabilità in sede di approvazione di bilancio consuntivo il 30 dicembre in seconda convocazione non ha fatto venir meno il numero legale.
Come non si capisce come mai gli ultimi tre Asu in carico all’ente sono stati lasciati nel limbo?
E’ giusto che gli agrigentini prima di votare sappiano bene che l’operazione verità non può essere raccontata senza contradditorio e trasformando un comune rabberciato e con debiti per circa 100 milioni di euro, nella nuova Dubai.
Questo film ormai è stato sgamato e gli agrigentini hanno la consapevolezza di vedere la città così com’è e non in una sala tridimensionale in un mondo fiabesco che oggi purtroppo non esiste e va veramente cambiato dalle fondamenta.”