L’aspirante collaboratore della giustizia, Mario Rizzo 32 anni, di Favara, è stato interrogato dal capo della Squadra Mobile di Agrigento, Giovanni Minardi, su delega del procuratore aggiunto di Agrigento, Salvatore Vella, e, senza esitazioni, ha dichiarato: “Mi sono inventato tutto, ho fatto una falsa collaborazione con la giustizia. Conosco il ristoratore empedoclino Saverio Sacco perchè andavo sempre a mangiare da lui quando ero in Belgio, ho saputo che gli avevano sparato da altre persone. Lo avevano ferito a una gamba. Mi sono inventato questa storia perchè ero in conflitto con mio cognato Gerlando Russotto. Non voleva che mi mettessi con sua sorella ed è la ragione per cui ho inventato tutto. Sapevo quali erano le modalità dell’agguato perchè me le aveva raccontate Saverio Sacco, era stato lui a dirmi che gli aveva sparato Prestia. Mi sono auto-accusato anche io per rendere la storia più credibile. Le armi a casa di mio cognato gliele ho messe io, nel sottotetto del condominio dove abita lui. La pistola l’ho portata dal Belgio nel 2016 e il fucile a pompa l’ho comprato quella stessa mattina da un nordafricano”.
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