La questione dell\’Unità Socialista non è evidentemente apparsa un tema fondamentale per il Psi di Oddo e Palillo. Quello che conta, per entrambi, è sembrato essere la sola ricerca di un alleato elettoralmente solido ( Pd, De Luca, M5S, Verdi etc..) cui aggrapparsi per garantire qualche comodo seggio al Psi nelle prossime tornate elettorali amministrative ( non di certo al parlamento europeo). Pertanto questa è la sola chiave di lettura, alla base del congresso Psi svoltosi a Marsala. Di fatto, volutamente nessun cenno è stato dedicato alla ricerca dell\’unità delle forze socialiste presenti in Sicilia ( Risorgimento Socialista, Liberalsocialisti e Socialdemocratici) precondizione, per noi, per presentarsi più forti ed attrezzati al tavolo politico-programmatico del centro sinistra. Questa nostra posizione, purtroppo, non è stata possibile poterla esplicitare al Congresso in quanto non ci è stata data neppure la parola. La buona educazione, avrebbe suggerito alla presidenza del congresso di farci intervenire, come pure i compagni socialisti delle altre sigle presenti all\’assise. Il Psi siciliano di Oddo e Palillo, ritiene in buona sostanza di rappresentare, illusoriamente, ciò che resta dell\’area del socialismo siciliano. Un Congresso apertosi, ovviamente, senza alcune linee di proposta programmatica densa di temi con al centro la famiglia, i giovani, l’occupazione, i lavoratori, come anche il salario minimo, doverosamente legato sia alle oscillazioni dell’inflazione, del caro vita, come anche all’aumento sfrenato dei servizi di pubblica utilità, luce, gas, acqua, carburanti, etc. Una serie di interventi , a nostro avviso, senza alcuna doverosa disamina e critica verso una Regione, che tratta e governa la sanità, come ad un settore oramai in disuso, tante sono le pressioni di lobby , favorevoli all’avvento dei grandi colossi della sanità privata. Come si può non discutere e ragionare, anche sulla scriteriata ipotesi di adottare sinanco servizi di pronto soccorso gestiti da società private!! Una sanità immediata e di qualità, solo per ricchi e benestanti, che, pur in presenza di una costante disoccupazione, ricorre a infermieri professionali e medici, provenienti da nazioni straniere. E che dire inoltre del popolo e delle famiglie senza reddito? Cosa fare in caso di cure? Chi ne tutelerà più gli interessi sociali, se perfino la sinistra socialista rimane impietrita, in preda alla sola eco delle sirene: “ Curarsi è bene, se privato è ancora meglio”! Per non parlare di una non piu rinviabile disamina dello stato del sindacato nel nostro Paese, dall’orecchio attento alle sirene del Padronato . Il recente sciopero nazionale docet: CISL a casa, CGIL e UIL in piazza. Un sindacato oramai comodamente seduto sull’asse di enti bilaterali, patronati e caf, nonché incomprensibilmente diviso financo nell’organizzare unitariamente legittime manifestazioni di sciopero. Per queste ragioni avremmo voluto proporre, al segretario nazionale Maraio, l’avvio di una nuova stagione politico – sindacale, attraverso una comune campagna nazionale di iniziative, aventi ad oggetto, una non più rinviabile riforma del sistema della contrattazione collettiva, una rigorosa applicazione del D.Lgs. 81\\08 per davvero dire basta “ alle morti sul lavoro”.Per non parlare del tanto atteso ripristino dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori, dell’abolizione del Jobs Act, rivelatisi un’arma letale in mano ad aziende senza scrupoli, che ha “ucciso” le speranze di migliaia di lavoratori che, seppur licenziati ingiustamente, non hanno più potuto legittimamente potuto rientrare in azienda, se non ripagati in alternativa da mortificanti ristori economici. In ultima analisi avremmo consegnato proprio a Bobo Craxi, di ben altro piglio rispetto all’indimenticabile papà, una attenta riflessione sul ruolo e la funzione dell’euro, alla luce di una famosa mai dimenticata infelice frase di Romano Prodi, pronunciata nel 2002 con l’ingresso in UE del nostro Paese: “ con l’euro lavoreremo un giorno di meno, guadagnando come se lavorassimo un giorno di più!!!”.
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